Ma d’estate, che stomaco ci vuole per guardare la televisione?

Rubrica di commento, critica (e volte d'applausi) di quanto viene trasmesso in Tv

Ma d’estate, che stomaco ci vuole per guardare la televisione?
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Rubrica di commento, critica (e volte d'applausi) di quanto viene trasmesso in Tv

Nella stagione delle repliche o, comunque, di trasmissioni dallo scarso appeal (e se così non fosse non le metterebbe in onda a luglio) alla fine a vincere è la musica.
O meglio, il programma che in buona sostanza non è «vedere», scivola via verso l’ora del sonno senza tante pretese. Ed è questa la lettura che si può dare ai dati Auditel di lunedì scorso (18 luglio) quando a vincere la serata è stato il Coca Cola Summer Festival che ha fatto registrare 2.8450.000 telespettatori, pari ad uno share del 15.60%.
I tormentoni (live) dell’estate presentati da Alessia Marcuzzi hanno vinto contro le repliche di Braccialetti Rossi 2, in onda su Rai Uno (1.714.000 spettatori), Voyager - Ai confini della conoscenza (1.983.000) e il film Un Matrimonio all’inglese (1.303.000) su Rai Tre.
Resta, comunque, il mistero di come durante fascia di «access prime time» (ovvero lo spazio che va dalle 19 fino alla prima serata) ci siano più di un milione di persone che durante la cena o subito dopo, guardano Csi - Miami con tanto di omicidi, autopsie, analisi patologhe e sangue come fosse vino al centro dell’attenzione.
E’ proprio il caso di dirlo, vista l’ora, persone dallo stomaco forte.
Maurizio Vermiglio

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