Richiedenti asilo in piscina, i bagnanti escono

L'episodio è avvenuto nel complesso PalaLancia di Chivasso. E ancora, guai per una cooperativa di Cavagnolo che si occupa di profughi

Richiedenti asilo in piscina, i bagnanti escono
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L'episodio è avvenuto nel complesso PalaLancia di Chivasso. E ancora, guai per una cooperativa di Cavagnolo che si occupa di profughi

Negli ultimi giorni ha destato profondo clamore, a livello nazionale, il caso di padre Massimo Biancalani, il sacerdote toscano duramente contestato da i militanti di «Forza Nuova» (movimento di estrema destra) per aver accompagnato alcuni migranti in piscina.
Bene. Saranno commossi, i militanti di «Forza Nuova», nel sapere che a Chivasso i bagnanti sono andati oltre, uscendo letteralmente dalla piscina all’ingresso di una manciata di giovani richiedenti asilo.
Il fatto è avvenuto  al PalaLancia, struttura comunale di per sé estranea ai contorni della vicenda, ed è stato reso pubblico da un testimone che, incredulo, non ha potuto far altro che fissare la memoria di quanto stava accadendo scattando alcune fotografie.
Tutto ha inizio alle 12.30 quando, con la piscina principale piena, hanno fatto la loro apparizione una mezza dozzina di richiedenti asilo. In silenzio, con la loro cuffietta in testa si sono tuffati per cercare un po’ di refrigerio. Risultato: dopo pochi secondo in vasca ci sono solo più loro... Tutti spariti, tutti avvolti negli asciugamani come se in acqua fosse stato avvistato uno squalo.
Dopo mezz’ora, quando i richiedenti asilo sono usciti dall’acqua, la piscina è tornata ad essere quella di prima, ovvero affollata.
Raccontata questa grande «dimostrazione di civiltà», il tema dei richiedenti asilo prosegue con il sopralluogo effettuato dall’assessore Claudio Moretti, accompagnato da dirigenti comunali e della Prefettura, in una struttura di via Momo gestita da una cooperativa di Cavagnolo. Qui, stando alle prime informazioni raccolte, il quadro sarebbe stato «non ottimale», con cinque o sei ragazzi ospitati in condizioni che sono piaciute davvero poco a Moretti. Da qui la decisione di procedere con la richiesta di poter seguire direttamente i «Cas - Centri accoglienza straordinaria» presenti sul territorio, uno sforzo maggiore per gli uffici di Palazzo Santa Chiara ma in grado di garantire alti standard e monitorare le presenze in tempo reale.
Non si è invece svolto per la mancanza delle chiavi, invece, il sopralluogo nel Cas da venti posti che nei prossimi mesi aprirà in via Orti, in una vecchia struttura dell’Enel davanti alla sede della Croce Rossa. Con questi nuovi arrivi si dovrebbe raggiungere la quota di 69 richiedenti asilo (pari al 2.5 per mille della popolazione) e l’amministrazione intende puntare molto sul non superamento di questi limiti.

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