Allarme malaria Torino due casi a Chivasso

allerta dopo l'arrivo di due giovani somali al pronto soccorso di Chivasso.

Allarme malaria Torino due casi a Chivasso
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Allarme malaria a Torino due casi a Chivasso.

Allarme malaria

Non si placa la tensione dopo la notizia dei due giovani somali che nella serata di ieri, sabato 30 dicembre, sono stati trasportati al Pronto Soccorso dell'ospedale di Chivasso. Sembra essere infatti confermato dalle prime analisi che sono state svolte sui due giovani pazienti.

Da dove arrivano

I due giovani somali, secondo quanto si apprende, sarebbero arrivati nelle ultime ore dalla Somalia per ricongiungersi e trovare il proprio padre. Approfittando quindi del periodo di festività. Le loro condizioni di salute registrate nelle ultime ore hanno spinto a chiedere l'intervento dei medici del nosocomio chivassese, nella speranza di chiarire il loro quadro clinico. Secondo quanto emerge la diagnosi di malaria sarebbe stata confermata da subito. Sono stati quindi immediatamente sottoposti a profilassi e trasferiti uno ad Asti e l'altro all'ospedale Amedeo di Savoia di Torino.

Cos’è la malaria

La malaria è la più diffusa tra le malattie parassitosi. Si manifesta in particolare con una febbre molto alta e con segni di gravità che variano a seconda della specie dei parassiti che causa l’infezione. Se trattata correttamente e in breve tempo, i pazienti possono contare in un facile recupero.

I profughi sul nostro territorio

Su tutto il territorio della Città Metropolitana di Torino sono ormai moltissime le strutture che accolgono i migranti. Si parte da quella del Centro Fenoglio della Croce Rossa Italiana di Settimo Torinese. E' qui che arrivano e vengono smistati, dopo un primo screening sanitario, i richiedenti asilo in arrivo in Italia. Proprio da Settimo, quindi, una volta sbrigate le procedure burocratiche, i migranti vengono trasferiti in centri di accoglienza e "case" distribuite su tutto il territorio provinciale e regionale.

Il caso tubercolosi

E' la tubercolosi una delle patologie che viene riscontrata, con maggiore incidenza, nei richiedenti asilo che sbarcano sul territorio nazionale. Per far fronte a questa situazione sono state avviate approfondite verifiche cliniche sulle persone "in transito" sul territorio. Secondo le risultanze cliniche non ci alcun rischio infettivo legato alla presenza dei migranti. Lo dimostrano i dati che sono stati diffusi nei giorni scorsi e relativi ai numeri di profughi sottoposti ad accertamenti clinici.

Il progetto e i numeri

Di questo progetto, il centro della Croce Rossa settimese, è stato promotore insieme al reparto di Radiologia ospedialiera delle Molinette di Torino e al SeRemi, il servizio di riferimento sul territorio regionale di «epidemiologia per la sorveglianza». Ebbene, su 1400 migranti che sono stati visitati dal personale medico del Fenoglio e poi sottoposti a radiografia i numeri sono tutt’altro che allarmanti. Sei in tutto i casi accertati immediatamente, a cui se n’è aggiunto uno verificato dopo ulteriori e approfonditi accertamenti. Una bassa incidenza che nonostante non faccia abbassare la guardia agli operatori impegnati in questi controlli, rassicura di molto sulla pericolosità dei soggetti in transito sul nostro territorio.

 

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