Arrestati i rapinatori del colpo al caveau nel quale un chivassese ha perso 200mila euro

La banda era composta da 17 persone. Arrestata la banda e recuperati armi e piccola parte della refurtiva

Arrestati i rapinatori del colpo al caveau nel quale un chivassese ha perso 200mila euro
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La banda era composta da 17 persone. Arrestata la banda e recuperati armi e piccola parte della refurtiva

TORINO - Anche un imprenditore chivassese è tra le vittime del maxi colpo al caveau, ma ora i responsabili sono stati arrestati. A lui sono stati prelevati 200 mila euro su un totale di 20 milioni ottenuti illegalmente.

La Squadra Mobile Torino unitamente alle Squadre Mobili di Milano, Napoli e Alessandria hanno eseguito 17 provvedimenti restrittivi relativo ad un gruppo criminale responsabile della commissione dei delitti associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti pluriaggravati.

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi giungono al termine di laboriose e complesse indagini che hanno consentito di accertare i gravi indizi di responsabilità nei confronti dei soggetti responsabili del furto pluriaggravato commesso in danno caveau della filiale di Intesa San Paolo di c.so Peschiera 151 a Torino, nei giorni tra il 23 ed il 26 aprile e la tentata rapina aggravata presso la sede della sala-conta/caveau dell’istituto di vigilanza denominato “BTV Battistolli” di Paderno Dugnano (MI).

E’ stato proprio il tentativo di rapina posto in essere nel giugno del 2016 nella provincia di Milano, ad aver determinato la necessità di un intervento tempestivo presso la base logistica di Paullo (MI). In tale occasione veniva bloccata quasi la totalità della banda in una villetta mentre si preparava all’esecuzione della rapina.

Nel corso della perquisizione, si procedeva al sequestro di una piccola parte della refurtiva del furto del caveau di Torino e circa 23000 euro in contanti. Nell’occasione, è stata sequestrata una pistola con la matricola abrasa, altre armi detenute legalmente ed una serie di oggetti tra i quali dieci maschere in lattice, indumenti idonei al travisamento (cappelli parrucche, guanti in lattice e indumenti vari), numerosi attrezzi atti allo scasso (punte speciali di trapano , mazzette cacciaviti e chiavi), sofisticati duplicati di telecomandi per cancelli di sicurezza, manufatti (duplicati) di chiavi di sicurezza, materiale elettronico (teaser, “jammer”, chiavette usb), numerosi telefoni cellulari con relative sim card utilizzate per creare una rete chiusa di utenti.

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