Botte e minacce alla compagna ARRESTATO

E' un 36enne vercellese.

Botte e minacce alla compagna ARRESTATO
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Botte e minacce alla compagna: arrestato. Un 36enne vercellese ha maltrattato la compagna per mesi. Una violenza folle quella raccontata dalla donna.

Botte e minacce sulla compagna

Nel pomeriggio di mercoledì 20 giugno, la Squadra Mobile della Questura di Vercelli ha arrestato un 36enne vercellese per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Tutto è cominciato con un episodio di violenza avvenuto per strada. Un  uomo ha sferrato un violentissimo pugno ad una donna, facendola cadere a terra e perdere i sensi, per poi prenderla a calci mentre era inerme. A tale scena ha assistito una cittadina che si trovava sul balcone di casa e che è rimasta sotto shock a causa dell’inaudita violenza. L’intervento della  Mobile è stato tempestivo, grazie alla prontezza dei medici del Pronto Soccorso e del personale del Posto di Polizia Ospedaliero che, insieme all’operatrice dell’Ufficio Minori della Questura di Vercelli, era intervenuto immediatamente.

La ricostruzione dei fatti

L’aggressore, infatti, dopo aver colpito la vittima, l’aveva trasportata di peso in ospedale e si era anche lui sottoposto a visita per alcuni graffi sul collo. Inizialmente, l’uomo ha sostenuto che si trattasse di un colpo accidentale. Dicendo che, anzi, sarebbe stata la donna ad aggredirlo. Ciò a causa di un suo gesto di reazione e della successiva caduta a terra, e a procurarsi le vistose lesioni. Gli agenti intervenuti sul posto, hanno però ricostruito una dinamica ben diversa. Dinamica poi confermata dalla vittima, in grado di parlare solo dopo diverse ore.

Emerge una storia di botte e umiliazioni

Dalle indagini, è emersa un’ennesima storia di violenza reiterata e mai denunciata. I protagonisti della vicenda avevano intrapreso una relazione nell’ottobre del 2017, a seguito del naufragio del primo matrimonio della donna, mamma di tre figli. Sin dagli inizi, il nuovo compagno si era dimostrato geloso alla follia, specialmente dell’ex marito della donna. Diversi gli episodi di violenza mai denunciati dalla vittima a causa delle minacce dell’uomo, Diversi gli episodi segnalati. Il più grave di questi, avvenuto a Pasqua, aveva causato vistosi ematomi che fortunatamente la donna aveva fotografato sul proprio cellulare e mostrato agli investigatori.

Cimice nell’auto per spiare la compagna

Nel raccontare l’intera vicenda, aveva espresso agli operatori della seconda sezione della Squadra Mobile anche alcune perplessità. Ha riferito che l’uomo conoscesse i suoi spostamenti e fosse al corrente dei contenuti di ogni sua conversazione telefonica. Gli operatori di Polizia, insospettiti da questo particolare, hanno quindi effettuato, unitamente agli uomini della Polizia Scientifica, un accurato controllo dell’auto in uso alla donna e sono riusciti ad individuare, all’interno della plafoniera, un’apparecchiatura, sapientemente montata, in grado di localizzare la posizione del mezzo e di captare le conversazioni all’interno dell’abitacolo. Nel localizzatore GPS vi era una scheda sim intestata proprio all’uomo poi arrestato. A causa della violenza subita la donna ha riportato una frattura scomposta del naso, un trauma cranico,un’infrazione ad un dito ed una cicatrice al viso che forse non potrà essere rimossa.

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