Omicidio Gugliotta l'assassino era seminfermo

Nuovo atto nell'inchiesta per l'assassinio di Maurizio Gugliotta, settimese ucciso al Suk di Torino il 15 ottobre

Omicidio Gugliotta l'assassino era seminfermo
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Omicidio Gugliotta l'assassino era seminfermo.

Omicidio Gugliotta

C'è ancora sgomento per l'omicidio di Maurizio Gugliotta, il settimese rimasto vittima lo scorso 15 ottobre di un brutale omicidio che si è consumato al mercato del libero scambio di Torino. E' Khalid De Greata, nigeriano di 27 anni, il giovane finito in manette dopo l'efferato omicidio al Suk del capoluogo. All'epoca dei fatti l'omicida "aveva una capacità di intendere e di volere grandemente scemata per infermità di un disturbo psicotico, ovvero con caratteristiche paranoidi".

La conclusione dello psichiatra forense

Così si legge nel documento reso pubblico dallo Studio 3A che tutela gli interessi della famiglia del settimese Maurizio Gugliotta. Una nota che si ispira alle prima conclusione a cui è giunto il professor Franco Freilone, psichiatra forense e docente di Psicologia all'Università di Torino. E' lui che è stato nominato consulente tecnico dalla Procura di Torino per effettuare la perizia psichiatrica sul nigeriano.

L'assassino è socialmente pericoloso

"Nella sua perizia appena depositata - scrive ancora lo Studio 3A - il consulente conclude anche che l'assassino è apparso persona socialmente pericolosa, e che la sua pericolosità è elevata, ma che al momento appare capace di stare in giudizio". Dunque, riassumendo, "seminfermità mentale e capacità di sostenere il processo. Le conclusioni dovranno comunque prima essere discusse nell'udienza fissata per il 3 maggio, in Tribunale a Torino". "Con la possibilità per i legali delle parti, oltre che ovviamente per i magistrati, di interrogare e chiedere spiegazioni" al consulente tecnico nominato.

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