Promettono lavoro invece costrette a prostituirsi

In manette cinque persone per un giro di sesso a pagamento sui "camper del piacere".

Promettono lavoro invece costrette a prostituirsi
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Promettono lavoro invece costrette a prostituirsi.

Promettono lavoro

Un posto come bariste in Italia. Promettono lavoro sicuro invece era una copertura per un giro di prostituzione. Le ragazze erano infatti costrette a prostituirsi con insulti, minacce e percosse. Il giro di sesso a pagamento sui "camper del piacere" ha portato all'arresto di cinque persone albanesi, tra i 30 e i 32 anni.

Promettevano lavoro invece costringevano a prostituirsi
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Promettevano lavoro invece costringevano a prostituirsi

Promettevano lavoro invece costringevano a prostituirsi

Camper del sesso, promettevano lavoro invece costringevano a prostituirsi
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Camper del sesso, promettevano lavoro invece costringevano a prostituirsi

Camper del sesso, promettevano lavoro invece costringevano a prostituirsi

Le indagini

Dopo alcune segnalazioni di cittadini, nel marzo 2015, sono partiti i controlli dei carabinieri della compagnia di Rivoli. Le segnalazioni riguardavano dei camper parcheggiati in strada e utilizzati come alcove del sesso. Le indagini hanno quindi permesso di smantellare un’organizzazione criminale albanese. La banda, infatti, era specializzata nello sfruttamento della prostituzione a Rivoli, Grugliasco e Torino, e gestiva quindici ragazze, di nazionalità albanese, romena e moldava. Le accuse sono di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina.

L'organizzazione

Ognuno, all'interno del gruppo, aveva un compito predeterminato. C'era infatti chi si occupava del controllo delle ragazze, chi del reclutamento, chi della logistica. Le ragazze inoltre erano controllate a vista dai loro protettori. Organizzavano delle vere e proprie ronde per accertare i tempi delle prestazioni e riscuotere gli incassi. Alcune avevano anche manifestato la propria volontà di voler uscire dal giro, ma il potere intimidatorio esercitato e il timore di ritorsioni le avevano fatte desistere.

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