Rubate quattro auto civetta della Polizia

E' accaduto all'ex Lancia di Chivasso.

Rubate quattro auto civetta della Polizia
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Rubate quattro auto civetta della Polizia all'ex Lancia di Chivasso. Un bottino importante formato anche da 30mila euro di merce.

Rubate quattro auto civetta

Il primo furto sarebbe avvenuto alcuni mesi fa, ma scoperto solo da poco. A sparire nel nulla quattro Alfa Romeo Giulia, allestite per le forze dell’ordine, per un valore stando alle prime indiscrezioni, di 250 mila euro. Si tratterebbe però, ed è questo il grave, di veicoli già preallestiti, e quindi dotati di sirene. Uno è già stato ritrovato nei pressi di via Mazzè, le altre sono come sparite nel nulla. L’allarme è altissimo, anche perché le vetture potrebbero essere usate per rapine o, peggio, per attentati.

Furto all'Eurotir

Il secondo colpo di cui abbiamo notizia, invece, è avvenuto pochi giorni fa ai danni della «Eurotir» della famiglia Barcellona, da sempre punto di riferimento nel settore dei trasporti. Dopo aver caricato la refurtiva su un furgone dell’Eurotir, i malviventi (sicuramente una squadra di professionisti) hanno imboccato la vecchia pista di collaudo della Lancia (ora protetta da un blocco di cemento) svoltando verso i vecchi binari e la recinzione lato sud. Rimasti bloccati in un fosso, hanno poi scaricato tutta la merce a mano facendo la spola verso un secondo furgone, quasi sicuramente parcheggiato nel piazzale in disuso ad est dei capannoni dell’area Bennet. Il tutto attraverso un varco a quanto pare noto da tempo.

Un bottino importante

A spiegare l’accaduto è Mary Barcellona, assistita dall’avvocato Deborah Abate Zaro: «I ladri sono arrivati poco dopo la mezzanotte di venerdì - racconta - e dopo aver rotto una porta laterale si sono introdotti nel capannone rubando merce per 300 mila euro: sapevano cosa prendere, hanno scelto quella migliore». «Hanno impiegato almeno due ore a caricare e altrettante a scaricare - continua Barcellona - e nessuno ha visto nulla. E’ il quarto furto che subiamo, abbiamo scritto più volte al Consorzio chiedendo sicurezza ma nessuno ci ha ascoltato. Considerate che, essendoci la vigilanza, l’assicurazione non copre: quei 300 mila euro sono tutti a carico nostro».

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