Truffa in Svizzera, arrestato un torinese

Stava per consegnare banconote false a una donna. Nei guai altri due complici

Truffa in Svizzera, arrestato un torinese
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Stava per consegnare banconote false a una donna. Nei guai altri due complici

La Polizia del Canton Ticino, in Svizzera, e il Ministero pubblico hanno reso noto che nei giorni scorsi, a Mendrisio, nell'ambito di un'apposita operazione di Polizia sono state arrestate tre persone: un 50enne cittadino croato residente in provincia di Roma, un 44enne cittadino italiano residente in provincia di Torino e un 19enne cittadino italiano residente in provincia di Varese. I tre uomini sono stati fermati da agenti della Polizia cantonale mentre si apprestavano a consegnare del denaro facsimile alla vittima, una donna residente in Svizzera, nell'ambito di un'operazione di cambio fraudolento per un importo di 50 mila euro. La vittima della tentata truffa denominata "Rip-deal" è stata contattata a seguito di un annuncio per la vendita di un appartamento all'estero, che aveva pubblicato su un portale online. Sono state sequestrate banconote facsimile per un importo di 100 mila franchi e 10 mila  franchi autentici. Si dovrà ora appurare le eventuali responsabilità degli arrestati in relazione ad altre truffe avvenute in Ticino e nel resto della Svizzera con le medesime modalità. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Paolo Bordoli.

Il "Rip-deal" consiste nella prospettiva di un’operazione di cambio estremamente vantaggiosa. Gli autori con abilità riescono a consegnare del denaro falso di una determinata valuta, ricevendo banconote autentiche in un’altra valuta, a condizioni allentanti per la vittima.

Le potenziali vittime vengono contattate, di norma, tramite messaggi di posta elettronica, in risposta ad annunci immobiliari pubblicati dalla stesse vittime. Nell’ambito delle trattative, con estrema abilità, gli autori propongono cambi di valuta a tassi estremamente vantaggiosi (al esempio Franchi svizzeri/Euro 1 a 1) con il pretesto di pagare un acconto a garanzia di futuri impegni o come anticipo di un determinato finanziamento. L’incontro per la conclusione dell’affare può avvenire in fari luoghi. Ad esempio, nella sala o in stanze di grandi e rinomati alberghi, come pure nei caveau delle cassette di sicurezza di grossi istituti di credito. Gli autori sono molto abili sia nella dialettica che nella manualità. Infatti, durante l’incontro dove avviene lo scambio delle valigette contenenti il denaro, riescono ad impossessarsi delle banconote autentiche e rifilano quelle false (ve ne sono sempre una parte di autentiche) senza destare alcun sospetto. Alla fine della trattativa l’autore si dilegua rapidamente e la vittima si rende conto di essere stata truffata solo qualche tempo dopo. È da tenere presente che il denaro è palesemente falso e sovente porta scritte tipo “facsimile”, che però restano nascoste dalle fascette che avvolgono le varie mazzette di denaro. In questi casi il danno è spesso di alcune centinaia di migliaia di franchi.

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