Alissa Calo, da modella a musa dei fotografi

Ha iniziato la sua carriera quasi per caso.

Alissa Calo, da modella a musa dei fotografi
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Alissa Calo, da modella a musa dei fotografi. Classe 1994 e residente in città, ha iniziato la sua carriera come modella quasi per caso.

Alissa Calo

Dietro i profili Facebook ed Instagram di «Alyblue Model» si nasconde una chivassese che con le sue foto di nudo ha saputo conquistare nel giro di pochi anni 3000 followers e un posto tra le ricerche più frequenti sul web.
Alissa Calo, classe 1994 e residente in città, ha iniziato la sua carriera come modella quasi per caso quando, in coda per un test di ammissione al corso di grafica, è stata notata da un fotografo che le ha proposto un primo servizio in intimo al Parco Dora; affascinata dal mondo della fotografia e con la voglia di reinventarsi cercando il proprio posto nel mondo Alissa decide di continuare il suo percorso a Genova diventando modella per un corso di pittura: da qui la carriera della chivassese decolla portandola sui set di tutta Italia.

Il suo racconto

«Non ho mai avuto alcun problema a mostrarmi senza abiti: saper posare per foto di nudo è qualcosa di legato al proprio carattere, una qualità innata che soddisfa il bisogno di sentirsi bella e, perché no, di mettersi in mostra- racconta- sono fortunata perché faccio un lavoro che mi permette di riscoprirmi in ogni servizio oltre che di viaggiare e di conoscere continuamente gente nuova».
«Certo, iniziare non è stato facile - continua Alissa ripensando ai primi passi mossi ormai tre anni fa - non avendo un mio portfolio mi trovavo a posare gratis o comunque con un guadagno minimo: è stato solo dopo un anno abbondante di lavoro che ho iniziato ad essere richiesta e, di conseguenza, mi è stato possibile guadagnarmi uno stipendio posando per i vari fotografi che mi contattavano».
Fondamentale l’utilizzo dei social con cui, quasi come un controsenso, Alissa non va particolarmente d’accordo: «Uso Instagram come vetrina per il mio lavoro e tramite i social gestisco i contatti e le collaborazioni dal momento che gran parte delle proposte di lavoro giungono a seguito della condivisione delle foto, diversamente non mi piace pubblicare nulla che riguardi la mia vita così come non uso i social per “spiare” le vite altrui».
Impossibile notare come sui canali più utilizzati dai giovani, sia sempre più diffusa l’abitudine delle ragazze di mostrarsi svestite e in pose provocanti, proprio a loro va il consiglio di chi è riuscita a sfruttare la propria immagine trasformandola in un lavoro: «E’ importante ricordare che è tanto facile essere contattate per servizi fotografici quanto è facile imbattersi nelle persone sbagliate: per questa ragione il mio consiglio è di valutare attentamente le referenze dei nuovi contatti chiedendone un parere alle modelle che hanno collaborato con quel fotografo. Va anche detto che si tratta di un lavoro dove non si può mai essere pienamente certi della destinazione finale della propria immagine e, pertanto, conviene essere pronte a tutto. Pur con le dovute cautele credo sia fondamentale riconoscere le proprie qualità e saperle sfruttare per vivere la vita che si desidera, arrivando a guardarsi allo specchio consapevoli che si sta facendo ciò che piace davvero».

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