"Ai bimbi che non possono permettersi l'autobus lo deve pagare la scuola"

Continua la polemica a Rondissone.

"Ai bimbi che non possono permettersi l'autobus lo deve pagare la scuola"
Pubblicato:
Aggiornato:

"Ai bimbi che non possono permettersi l'autobus lo deve pagare la scuola". Miriam De Ros, sindaco di Rondissone, spiega ai genitori come comportarsi dopo la scelta del dirigente.

Scuolabus vietato per le gite

Il dirigente scolastico blocca le uscite con il pulmino comunale a Rondissone. Una scelta che non è piaciuta ai genitori e quantomeno al Comune che dalla segreteria didattica non ha ricevuto nemmeno una comunicazione.

Il sindaco

A prendere la parola è il sindaco di Rondissone, Miriam De Ros:

«Sulla base della collaborazione che è sempre intercorsa tra il nostro Comune e l’Istituto Comprensivo mi aspettavo che il dirigente mi contattasse prima di prendere una decisione di questo genere. Invece no, sono venuta a conoscenza della questione da alcuni genitori. Diciamo che avrei gradito un contatto prima di adottare una decisione di questo genere anche perché come prevede la circolare del Ministero dei Trasporti del 2010 il nostro scuolabus ha superato la revisione annuale, è omologato per trasportare gli studenti ed è assicurato. Dunque, non vedo quale sia il problema. Inoltre, quando siamo venuti a conoscenza di questo fatto, abbiamo contattato la nostra assicurazione che ha confermato la copertura qualora dovesse accadere qualsiasi cosa ai viaggiatori».

"Famiglie disagiate, paga la scuola"

E’ un sindaco che proprio non accetta questa decisione e spiega:

«E’ un servizio che il nostro Comune ha sempre garantito per andare incontro alle famiglie. Infatti, per l’uscita a Candia Canavese che è saltata, i genitori dovevano versare un solo euro per il trasporto per ogni singolo alunno. Qualora si volesse svolgere con la ditta appaltatrice, invece, la spesa sale almeno a 13 euro. Dunque, è una questione anche economica che forse non è stata tenuta in considerazione. Voglio però informare le famiglie anche di un altro particolare. Se qualcuna di loro avrà problemi ad effettuare il pagamento del trasporto dovrà fare richiesta all’Istituto Comprensivo di provvedere al pagamento. Infatti, nel bilancio scolastico deve essere previsto un fondo, con dei soldi a disposizione, per pagare il pullman agli studenti le cui famiglie siano in difficoltà economica. Non si può, perché lo prevede la legge, discriminare un bambino per motivi economici. E nemmeno devono far lievitare il costo alle altre famiglie. La scuola dovrà pagare».

La riflessione

Ma ora De Ros mette anche in dubbio la collaborazione per il futuro:

«Mi domando se vale ancora la pena mettere denaro a disposizione di questo dirigente che non ci considera. Noi, per il bene dei nostri alunni, infatti abbiamo sempre trovato i fondi non solo per le gite ma anche per i vari progetti che volevano realizzare. E poi non credo proprio che le dirigenti che si sono alternate in questi anni, da Eufrosina Viano a Chiara Profumo, fossero così screanzate da approvare le gite con lo scuolabus se non era sicuro. Dunque che il dirigente ci dica se lo scuolabus serve ancora o no se lui ne ha i poteri. Poi magari scriviamo al Ministero. Noi continueremo a garantire la disponibilità di questo mezzo perché, secondo la legge, è idoneo al trasporto degli alunni».

LEGGI ANCHE LE ALTRE NOTIZIE DE LA NUOVA PERIFERIA

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?

Iscriviti al nostro gruppo Facebook La Nuova Periferia

E segui la nostra pagina Facebook ufficiale La Nuova Periferia: clicca “Mi piace” o “Segui” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!

Seguici sui nostri canali