Caos al pronto soccorso: si prevede un iperafflusso

Il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind all'attacco: da anni cerca di far predisporre alle Aziende dei piani di emergenza per contrastare il fenomeno.

Caos al pronto soccorso: si prevede un iperafflusso
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Caos al pronto soccorso: si prevede un iperafflusso. Il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind all'attacco: da anni cerca di far predisporre alle Aziende dei piani di emergenza per contrastare il fenomeno.

Caos al pronto soccorso

Come ogni anno arriva puntualmente il periodo influenzale e, all'interno degli ospedali e dei reparti di Pronto Soccorso, si deve fare conto con il fenomeno dell'iperafflusso, ovvero di un numero di pazienti superiore alla media. A tal proposito, il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind cerca da diversi anni di far predisporre alle Aziende dei piani di emergenza per contrastare questo  fenomeno, così come avviene in altre Regioni. Anche l'Asl To4 non è esente dalla predisposizione del piano e così, qualche giorno fa, ha inviato una comunicazione alle organizzazioni sindacali, scatenando la protesta del Nursind che punta il dito contro i Dirigenti. 

Il commento

"Per l'ennesimo anno - dichiara Giuseppe Summa - siamo assolutamente insoddisfatti di  un piano presentato fra le altre cose solo qualche giorno fa, e in linea di massima si avvicina molto a quello dello scorso anno.  Considerati i numerosi disagi vissuti in passato e le numerose carenze che  quotidianamente ci vengono segnalate, ci aspettavamo decisamente qualcosa in più sia  in termini di risorse, che di organizzazione.  Avevamo chiesto all'Asl To4 come successo in altre Aziende, di partecipare  attivamente alla stesura del piano per l'iperafflusso e portare il nostro contributo, ma  invece in larghissimo ritardo, abbiamo ricevuto due paginette scarne che a nostro  giudizio saranno assolutamente insufficienti". 

La preoccupazione

C'è preoccupazione tra gli operatori, che prevedono un intensificarsi degli afflussi.

"Siamo seriamente preoccupati  perché la situazione di partenza attuale  nei servizi è abbastanza critica, e il numero di risorse umane che l'Azienda definisce  aggiuntive  non basteranno perché si parte da una situazione in negativo. Lo scorso anno avevamo chiesto non solo più risorse per la gestione di posti letto aggiuntivi, ma anche per potenziare i servizi (pronto soccorso e medicine in primis) che  saranno maggiormente coinvolti dal fenomeno dell'iperafflusso. Invece, anche per il 2019 l'azienda non solo non ha preso in considerazione le nostre richieste, ma non ha tenuto conto del fatto che il personale interinale assunto è alla prima esperienza professionale e perciò non avrà nemmeno il tempo di avere un breve affiancamento all'interno dei servizi. Inoltre i posti letto aggiuntivi di Ciriè, ma soprattutto Chivasso, sono decisamente pochi rispetto al reale fabbisogno, considerato che proprio nei giorni scorsi presso il pronto soccorso chivassese si segnalava l'assenza di barelle". 

L'iperafflusso

Il cuore del problema, il pronto soccorso. Nel piano, dicono da Nursind, non si fa accenno nel merito al Dipartimento di Emergenza Accettazione, e non fa riferimento alla gestione dell'overcrowding (iperafflusso). Manca anche indicazione nella gestione dei pazienti che stazionano in Pronto soccorso in attesa di ricovero e che come sempre affolleranno i corridoi. 

"Inoltre - proseguono - l'attuale numero di infermieri presenti nei pronto soccorso dell'Asl To4, non rispetta assolutamente quanto previsto dal nuovo Accordo Stato-Regioni. Non c'è nulla in merito alla gestione dei flussi tra i vari pronto  soccorso, non un accenno alla presa in carico dei codici di minori priorità e di protocolli  a gestione infermieristica (see and treat, fast-track) che aiuterebbero a ridurre le liste di attesa". 

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