Centrale a biogas LA PROTESTA DELLA POPOLAZIONE

Le richieste dei residenti al sindaco.

Centrale a biogas LA PROTESTA DELLA POPOLAZIONE
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Centrale a biogas. La protesta dei residente del quartiere 2001, a pochi passi dall'impianto che si vuole realizzare proprio a Rondissone.

Centrale a biogas no

«Non siamo abusivi e neanche invisibili». E' questo il grido disperato di quelle sessanta famiglie che abitano nelle cinque palazzine nel complesso 2001 di Rondissone.  «Siamo un gruppo di persone che abitano nel complesso del 2001 a Rondissone, a cui la ditta Ferplant ha destinato per il futuro un grosso   Impianto di trattamento Forsu per la produzione di biometano e compost e vogliamo far sentire la nostra voce per  difendere la nostra salute dal grosso rischio che incombe sulle nostre case e sul nostro territorio – spiegano i residenti domenica mattina in piazza Melvin Jones - Siamo cittadini onesti, paghiamo le tasse, abbiamo un mutuo, lavoriamo per crescere i nostri figli e non ci meritiamo una centrale di questo tipo. Non possiamo lasciare che  una ditta qualunque si affidi agli incentivi regionali per mettere a rischio la nostra aria e il nostro futuro. Noi qui ci viviamo insieme alle nostre famiglie e il campo su cui sorgerà  l'impianto è a meno di 500 metri dalle nostre case e dal parco giochi in cui si divertono i nostri figli. Senza contare che proprio qui sorge il Centro Giovani Comune, un luogo sensibile che è un ritrovo per tutti i ragazzi del paese».

"Abbiamo scelto Rondissone per la campagna, invece..."

Sono cittadini onesti che nel corso degli anni hanno scelto Rondissone per far crescere le proprie famiglie, i propri figli. Perché volevano un paese a misura di bambino. Hanno lasciato Torino, raccontano, per allontanarsi dallo smog e dal caos di una grande città: «Abbiamo deciso di venir a vivere qui, vicino ad un'area verde, dove ci sono scuole e servizi. Dove la vita, prima dell'arrivo di questo progetto, trascorreva tranquilla. Paghiamo chi il mutuo, chi l'affitto. Paghiamo le tasse e le imposte. Noi, lo ribadiamo, non siamo abusivi».
Sono abitanti che chiedono al primo cittadino Miriam De Ros di tutelarsi perché è lei la vera responsabile della salute pubblica «Non la commissione ambiente alla quale ha chiesto un parere».

La richiesta di aiuto al sindaco

«Caro sindaco, la salute e l'ambiente sono patrimonio di tutti – continuano - cerchiamo di approfondire insieme. Siamo disponibili ad un incontro.  Sappiamo che l'impianto è già stato bocciato due volte in Conferenza dei Servizi. Questo perché ritenuto poco sicuro e con l'aggravante di avere un grosso impatto ambientale sulla salute e sul territorio. Abbiamo firmato tutti la Petizione per dire "No alla centrale biogas". Confidiamo nel sindaco, che in consiglio ha dichiarato di essere contrario all'insediamento della centrale biometano, affinché usi le sue capacità per compiere questo miracolo a beneficio dell'intera cittadinanza, che si faccia inoltre garante del nostro diritto alla salute e alla nostra qualità della vita e  che   tuteli tutto il Paese attraverso una delibera in consiglio comunale che neghi definitivamente l'autorizzazione all'impianto proposto dalla ditta Ferplant. Diciamo in coro "No alla centrale, sì  alla salute».

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