Da medico alle Molinette a Tel Aviv

Ha deciso di vivere un’esperienza indimenticabile in uno degli ospedali più all’avanguardia del mondo.

Da medico alle Molinette a Tel Aviv
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Il Verolenghese Marco Bironzo, classe 1988, è uno di quei giovani medici che ha scelto quella strada, che ha deciso di vivere un’esperienza indimenticabile in uno degli ospedali più all’avanguardia del mondo.

Da medico alle Molinette a Tel Aviv

Per diventare un ottimo medico occorrono certamente tanti anni di studio, ma anche la pratica è fondamentale. E se la si fa nei migliori centri al mondo il risultato sarà sicuramente migliore.
E il verolenghese Marco Bironzo, classe 1988, è uno di quei giovani medici che ha scelto quella strada, che ha deciso di vivere un’esperienza indimenticabile in uno degli ospedali più all’avanguardia del mondo.
Ha studiato al liceo scientifico Newton di Chivasso. Nel 2013 si è laureato in Medicina e Chirurgia a Torino e dal 2014 frequenta la scuola di specializzazione in medicina d’urgenza alla Città della Salute e della Scienza di Torino.
«Questa scuola ha una durata di cinque anni - spiega - e finirò il mio percorso alla fine di quest’anno. La scelta di fare il medico deriva sicuramente dalla passione che mi è stata trasmessa dai medici della mia famiglia: mio nonno Augusto Tubino e i miei zii Libero Tubino e Mario Bironzo. Mio nonno in particolare mi ha sempre sostenuto in questo lungo percorso e non smetterò mai di ringraziarlo».
E proprio grazie a questa specializzazione che Bironzo sta facendo quest’esperienza a Tel Aviv.

L'intervista

Come ha avuto questa possibilità di lavorare all’esterno?

«La possibilità di lavorare per un periodo all’estero mi è stata concessa dal direttore della mia scuola di specialit . Scuola cheprevede l’opzione di trascorrere fino a 18 mesi in ospedali in giro per il mondo, dove poter imparare e migliorarsi».

Che lavoro svolge a Tel Aviv?

«A Tel Aviv, in Israele, lavoro nel più grande Pronto Soccorso dello Stato, un centro molto moderno e all’avanguardia, in particolare nella gestione di urgenze dei pazienti vittime di gravi traumi e nella gestione di maxi emergenze, cioè l’afflusso in Pronto soccorso di molti pazienti contemporaneamente».

Da quanto tempo si trovi in Israele?

«Ho iniziato a lavorare qua a febbraio e tornerò i primi giorni di luglio, dove riprenderò il mio lavoro alle Molinette fino al termine della scuola di specialità».

Che emozioni le sta regalando questa esperienza?

«Dal punto di vista lavorativo è molto interessante confrontarsi con medici che lavorano in pronto soccorso provenienti da tutto il mondo, ognuno ha qualcosa da insegnare e qualcosa da imparare. Tel Aviv è una delle più grandi metropoli al mondo: una città sul mare piena di opportunità e divertimento, dove l’età media degli abitanti è 31 anni, dove la vita non si ferma neanche un istante, non in modo frenetico, ma spensierato».

Hai creato legami?

«Assolutamente si, Tel Aviv è piena di vita e di giovani, è impossibile non trovare qualcuno di interessante con cui legare, ognuno ha la sua storia e ognuno ha qualcosa da raccontare. E’ un paese ricco di tradizioni, culture e religioni diverse, dove Tel Aviv rappresenta il luogo ideale dove incontrarsi».

Al suo ritorno vorrebbe partire per un’altra esperienza simile?

«Chi lo sa. Amo molto il mio paese e credo sia fondamentale tornarci per poter collaborare a migliorarlo, anche se onestamente lavorare nei dipartimenti d’urgenza adesso in Italia è davvero diventato molto duro, ancora più di un tempo. In ogni caso girare il mondo per imparare è un’esperienza incredibile, quindi ci fossero altre possibilità ci farei sicuramente un pensiero».

Bironzo è certamente un giovane talentuoso di cui va fiera non solo la sua famiglia, ma anche il suo paese che l’ha visto crescere tra i banchi di scuola della primaria e della media.
Un giovane sempre sorridente al quale rivolgiamo un grande in bocca al lupo.

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