Nonni vigili addio, è polemica a Chivasso

A partire da questo anno scolastico, infatti, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Claudio Castello ha deciso di eliminare il servizio. 

Nonni vigili addio, è polemica a Chivasso
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Nonni vigili addio, è polemica a Chivasso.

Nonni vigili addio

Carnevale, Festa del Beato Angelo Carletti, inizio delle scuole.
Ci sono date che chiunque, a Palazzo Santa Chiara (e parliamo di amministratori come di dipendenti) dovrebbe conoscere alla perfezione.
Sono giorni «caldi» per la città, che per un motivo o per l’altro è chiamata a uno sforzo maggiore perché tutto funzioni per il meglio.
Eppure, lunedì 9 settembre (primo giorno di scuola per elementari e medie - primaria e secondaria di primo grado, per essere precisi) i genitori delle migliaia di studenti che frequentano gli istituti chivassesi hanno dovuto fare i conti con una brutta sorpresa.
A partire da questo anno scolastico, infatti, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Claudio Castello ha deciso di chiudere i conti con i «nonni vigile» che da anni vigilavano sulla sicurezza degli studenti in ogni angolo della città. Principalmente la scelta, che come detto ha lasciato tutti di stucco, è legata a questioni burocratiche: qualche mese fa (prima delle vanze estive) alcuni «nonni vigile» si erano lamentati per il ritardo nei pagamenti, ed era subito arrivata una nota dell’Erv: «Il servizio di nonno vigile - aveva spiegato il direttivo dell’associazione - viene svolto in convenzione fra il nostro ente e il Comune di Chivasso già da tempo, le persone che lo svolgono sono volontari iscritti nei nostri registri e svolgono questo lodevole impegno in base a questo.
A questi volontari (come per altri casi) vengono riconosciuti dei rimborsi in merito alle spese sostenute per l’attività esercitata.
L’associazione mensilmente richiede il rimborso al Comune mediante una procedura prevista che viene presa in carico e poi liquidata nei tempi “burocratici” di circa 15-20 giorni (e non è possibile diversamente fare sulle tempistiche per una serie di passaggi necessari).
Non trattandosi di dipendenti non si parla di stipendio ma di “rimborso”, e tutti i volontari sono informati mediante sottoscrizione sulle regole associative e come tali devono osservarle».
A seguire vi è stato un tentativo di risolvere la questione, ma per il Comune il rischio di vedere trasformati i volontari in dipendenti era troppo forte. Da qui la decisione, come detto, di sospendere il servizio.

E' polemica

Le conseguenze sono balzate subito all’occhio dei genitori, che sono passati da un ingresso a scuola in tutta sicurezza al dover fare lo slalom tra auto che, ad esempio alla Mazzucchelli, hanno iniziato ad imboccare via Rivera Contromano. Stessa scena in viale Cavour, con le auto lasciate con il motore acceso direttamente davanti alla porta d’ingresso della «Bambi», mentre in via Isonzo c’è chi sfreccia verso i parcheggi delle scuole di via Marconi senza curarsi delle strisce.
Una questione di maleducazione degli automobilisti, vero, ma è innegabile come negli anni i «nonni vigile» abbiano evitato situazioni di pericolo.
Da oggi invece (e per un paio di mesi almeno) non sarà più così.

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