Ordinanza contro gli accattoni, Rigazio denuncia Marchetti

Il Comune ha stanziato 8500 euro per difedendersi.

Ordinanza contro gli accattoni, Rigazio denuncia Marchetti
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Ordinanza contro gli accattoni, Francesca Rigazio denuncia il primo cittadino Diego Marchetti, autore del documento che intanto è già stato ritirato a Cigliano.

Bilancio, è polemica

Un Consiglio comunale al vetriolo quello che si è svolto mercoledì scorso a Cigliano. Poco più di un’ora di discussione, ma una discussione molto intensa dove ci sono stati parecchi attacchi dalle opposizioni dirette alla maggioranza di Diego Marchetti. Tra i punti più discussi, le variazioni di bilancio dove sia Livio Autino di «Tradizione e Futuro per Cigliano» che Flavio Ranalli di «Viviamo Insieme Cigliano» hanno sottolineato la non preparazione dell’assessore esterno GianPaolo Arborio che, nel momento della discussione della prima variazione ha iniziato invece la delucidazione della seconda. Infatti, all’apertura della trattazione del secondo punto all’ordine del giorno, Arborio, in quanto assessore al bilancio, ha iniziato il suo discorso parlando dei costi di segreteria. Ma, proprio ad inizio del suo discorso, il responsabile dell’ufficio finanziario è intervenuto per spiegargli che non era quella la variazione da discutere ma un’altra. A quel punto Arborio ha spiegato di non avere i documenti specifici della variazione con sé e ha passato la parola al responsabile. Ma prima che questo potesse intervenire, un commento è giunto da Autino: «Magari se si fosse svolta la capigruppo si sarebbe evitato questa figuraccia» rivolto a Arborio mentre Ranalli: «Ma non è possibile una cosa del genere. L'assessore non ha documentazione».

Il Comune spende 8500 euro per un avvocato

Dopo questi due commenti che hanno provocato molto brusio tra il pubblico, il tecnico ha letto le entrate e le uscite. Tra le spese elencate, quella che ha provocato maggior dissenso, è stata quella legata ad una causa legale. Infatti, il Comune ha messo a bilancio 8500 euro per la difesa legale del sindaco in merito all'ordinanza contro il fenomeno dell’accattonaggio. Marchetti è intervenuto: «L’ordinanza è stata contestata da un cittadino e presentata da un “Avvocato di Strada” perché secondo questa persona è un’ordinanza illegittima, secondo me no perché era in mio potere emetterla». Immediata la reazione di Ranalli: «Da chi è stata presentata? A quale organo? E’ stata un'ordinanza inutile tant'è che l'ha poi ritirata. Un'ordinanza che ci è costata già 8500 euro». Anche Autino è intervenuto nella discussione: «La variazione di settembre mette in evidenza un preventivo di 8500 euro per un incarico legale. Questi soldi sono già stati spesi o stanziati nell'eventualità? E' un importo non frequente per il Comune di Cigliano nelle consulente e difese».
Marchetti non teme a rispondere né a Ranalli che ad Autino: «E’ stata presentata al Capo di Stato. Abbiamo chiesto all'avvocato che ha mandato il preventivo il dettaglio. Un preventivo che era stato concordato tra il legale e il segretario comunale dell’epoca. Per il momento non è ancora stato pagato». Intanto l’ordinanza è stata ritirata ma la causa, presentata da Francesca Rigazio (in foto), come singolo cittadino, continua il suo iter e ancora non è stata fissata la data per la sentenza.

Rigazio denuncia Marchetti

Ma Rigazio, contattata inseguito al Consiglio comunale, spiega: «In seguito all’ordinanza contingibile e urgente 31 del 28 giugno scorso, poi ritirata il 26 settembre, mi sono rivolta all’associazione Avvocato di Strada Onlus. Mi sono rivolta ad Avvocato di Strada Onlus perché sapevo che l’associazione difende i diritti delle persone senza dimora, i quali hanno diritto di chiedere aiuto e che, invece, a Cigliano sarebbero stati multati per il solo fatto di stendere la mano. Mi sono messa in contatto con Stefano Turi, tra i fondatori dello sportello di Avvocato di Strada di Torino, e dopo un attento studio da parte dell’associazione ci siano costituiti parti nel ricorso avverso questa vergognosa ordinanza, tramite lo strumento del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Sostanzialmente riteniamo che sia un provvedimento inutile e non rispettoso delle leggi in materi, inoltre non genera più sicurezza anzi discriminazione, finendo per punire il più povero in quanto tale senza preoccuparsi minimamente di combattere la povertà e le sue cause. Per me, Francesca Rigazio, questo è un uso scorretto del tempo da parte di un’Amministrazione che si dovrebbe occupare seriamente del Conune e delle esigenze reali della cittadinanza. Inoltre dimostra che oltre agli slogan basati su paure abbondantemente fomentate l’attuale Amministrazione politica non ha contenuto nè visione politica che possa contribuire allo sviluppo del mio paese. Insomma, un provvedimento inutile e dannoso ed un uso sbagliato della macchina amministrativa. Ora attendiamo il responso del Presidente della Repubblica»

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