Outlet e centri commerciali spengono la Fiera

Le parole del sindaco Barberis.

Outlet e centri commerciali spengono la Fiera
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Outlet e centri commerciali spengono la Fiera di San Bonaventura. Questo il pensiero del sindaco di Saluggia, Firmino Barberis.

Outlet e centri commerciali spengono la Fiera

La «Fiera di San Bonaventura», o come la chiama il sindaco la «Fiera di Saluggia», è stata un vero fallimento. In piazza sabato 14 luglio si sono presentati solo due ambulanti, dunque la manifestazione è stata cancellata. Una scelta quella dell’Amministrazione, quella di non appoggiare il Comitato Spontaneo, che ha trovato parecchie critiche. Ed è proprio dal Palazzo Municipale, direttamente dall’ufficio del sindaco Firmino Barberis che arriva la risposta al Comitato Gemellaggio e di conseguenza anche ai cittadini.

Il sindaco sul Comitato

«La Fiera di Saluggia è un evento commerciale che vive in proprio autonomia. E' calendarizzata da una legge tutt’ora in vigore. Quindi non spetta al Comune decidere se fare o non fare la Fiera. Chi opera nel settore conoscere le regole e decide a titolo personale se venire ad esporre e vendere la merce oppure no - spiega Barberis -. Verso fine giugno un non ben precisato Comitato spontaneo ha ritenuto di attivarsi e prendere l’iniziativa di organizzare la Fiera di Saluggia. In occasione della festa del Rione di San Bonaventura cercando di coinvolgere il Comune. Il Comune ha precisato che la Fiera è un evento commerciale e la festa del Rione sono realtà diverse, il Comune non organizza la Fiera ma provvede solo a regolare la viabilità cittadina e l’ordine pubblico e che il plateatico è dovuto per regolamento».

Stoccata all'associazione Gemellaggio

«Il Comitato del Gemellaggio, - continua il primo cittadino - che non ha connessi con la Fiera di Saluggia, ha appoggiato la proposta del Comitato Spontaneo proponendo la stessa iniziativa. Al Comitato del Gemellaggio è stato risposto che la Fiera di San Bonaventura è normata da un regolamento e che per la Festa c’è un comitato in carica e gli è stato ricordato che lo statuto del Gemellaggio “prevede la promozione di giornate di studio, cultura della solidarietà, e dell’amicizia tra popoli diversi sia in Italia che all’estero. Impegno verso i giovani ed i cittadini anche dell’Europa affinché siano posti a contatto con un comune sentimento di unità tra le nazioni ed i popoli”. Una missione alta e nobile ma pur sempre a distanza siderale dalla Fiera. Dunque il Comune non ha aderito alla proposta del Comitato del Gemellaggio perché considera la Fiera un evento commerciale e la Festa è organizzata da decenni dal comitato».

Una Fiera che non esiste più

Poi Barberis interviene ancora spiegando i motivi del decadimento di questa fiera: «Si è estinta per cause naturali. E tutte facilmente rintracciabili. Le condizioni di mercato attuali sono profondamente diverse da quelle di molti anni fa quando la Fiera aveva ancora un senso e non esistevano outlet e centri commerciali di vaste dimensioni vicino a casa. Il mercato del giovedì, inoltre, offre gli stessi prodotti. E poi coincide con le ferie. A chi si era prefissato di rivitalizzare la Fiera bastava passasse in rassegna queste poche riflessioni per capire al volo che la situazione oramai fosse irreversibile».

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