Profughe lasciano il paese dopo le polemiche

Rapporti tesi tra Comune e Cooperativa.

Profughe lasciano il paese dopo le polemiche
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Profughe lasciano il paese dopo le polemiche tra la cooperativa e il Comune stesso che forniva i locali. Questo è ciò che è accaduto a Monteu da Po.

Profughe lasciano il paese

Una relazione nella quale sono volati a lungo i piatti è finita. Il contratto tra la cooperativa Audere e il Comune di Monteu che ad essa forniva la casa dove erano ospiti un gruppo nutrito di profughe nigeriane. Da mesi ormai tra la cooperativa e il Comune non scorreva buon sangue. Accuse reciproche di razzismo e di disturbo della quiete pubblica. Lettere e infinite discussioni avevano minato il campo per una convivenza pacifica.

Parola al sindaco

Il sindaco dichiara di non aver agito in base a un’ideologia, ma secondo la volontà dei cittadini, esasperati dagli schiamazzi: «I vicini sono venuti personalmente più volte a lamentarsi dei rumori che queste persone causano, anche di notte, disturbando i vicini. Capisco che vengano da un’altra cultura, come sostengono i membri della cooperativa, ma devono essere seguite per integrarsi. Non l’hanno fatto, e siamo dovuti ricorrere a questo. Non hanno saputo dare risposte concrete».

La cooperativa

A queste affermazioni ha replicato il rappresentante della cooperativa Osvaldo Cappadore, dichiarando: «Il sindaco ha incentrato la sua campagna elettorale sull’idea di togliere i migranti da Monteu, e per mantenere queste promesse ha privato il paese delle notevoli entrate che il canone di locazione che pagavamo portava. Le sue lettere alla Prefettura hanno portato a concludere questo sodalizio, e per futili motivi: per cultura le persone di origine africana tendono ad essere più espressive, quando parlano, di noi; poi quei pochi incidenti occorsi sono capitati in orario diurno. L’unico incidente notturno è avvenuto alle 22.30 perchè un intruso si era introdotto in un alloggio e sono intervenute le forze dell’ordine su segnalazione del sindaco. Quando sono arrivato sul posto, poi, tutto era calmo e nemmeno lui era presente. Non sono seguiti? Operano in struttura tutti i giorni un operatore di primo soccorso, una mediatrice culturale, un facilitatore linguistico e io stesso visito la struttura giornalmente».

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