Studenti bloccati nelle aule per colpa dei serramenti

Le parole del sindaco Giovanni Ponchia.

Studenti bloccati nelle aule per colpa dei serramenti
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Studenti bloccati nelle aule per colpa dei serramenti. Una situazione che va avanti da troppo mesi, addirittura anni a Montanaro.

Studenti bloccati nelle aule

Non da giorni o settimane e neppure da mesi, ma è addirittura da anni che i ragazzi ed i docenti della scuola secondaria di primo grado «Giovanni Cena», situata in via Trieste a Montanaro, sono praticamente «barricati» dentro le loro aule durante le lezioni, senza riuscire a prendere nemmeno una boccata d’aria tutto il giorno.

Il motivo?

«Sono i serramenti che ormai sono vecchi che fanno sì che le finestre non si aprano più - spiega il primo cittadino Giovanni Ponchia -. E’ una situazione inaccettabile, me ne sono accorto durante un recente sopralluogo a causa di un problema all’acqua poi risolto dovuto agli interventi nei bagni delle palestre. Ho notato numerosi difetti che si protraggono da anni, ne ho parlato anche con i dirigenti dell’Istituto Comprensivo. Intendendo risolverli al più presto, almeno prima della fine del nostro mandato. Il problema maggiore e più urgente è quello che riguarda i serramenti alquanto obsoleti del primo piano dell’edificio scolastico mentre al piano terreno della struttura abbiamo già provveduto a sostituirli interamente attraverso un primo lotto di lavori per una spesa di 30 mila euro. Torno nuovamente a ripetere che mi impegnerò a risolvere il problema nei prossimi mesi, prima della fine del nostro mandato, per dare una scuola adeguata ai nostri ragazzi». Un’opera dunque che potrebbe essere eseguita entro il mese di maggio.

Le parole del sindaco

«Si dice che i politici realizzino opere pubbliche in prossimità delle votazioni per conquistarsi voti dalla gente - conclude Ponchia -. E’ invece mia sollecitudine intervenire prima delle elezioni non per conquistare voti dei ragazzi (non possono infatti essere i nostri elettori in quanto non votano ancora) ma per mettere in sicurezza i luoghi che li accolgono, ritenendo di primaria importanza sia la sicurezza dei nostri bambini che la tranquillità delle famiglie che li affidano alla Pubblica Istruzione».

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