Tonno e cracker in mensa, il calciatore Candreva si mobilita per la bimba

Quanto accaduto nel veronese ha dei precedenti anche sul nostro territorio.

Tonno e cracker in mensa, il calciatore Candreva si mobilita per la bimba
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Alla bambina, di origine straniera, era stato dato un pasto diverso dai compagni perché i genitori non erano in regola coi pagamenti.

Tonno e cracker in mensa, i genitori non erano in regola coi pagamenti

Tonno e cracker. Questo è il pranzo che è stato servito a una bambina delle scuole elementari di Minerbe, nel veronese. Il motivo è presto detto: i genitori, di origine straniera, non sono in regola con il pagamento dei buoni pasto. La piccola, vedendo gli altri compagni mangiare un pasto diverso e ben più sostanzioso, si è messa anche a piangere. L’episodio, accaduto pochi giorni fa nel Comune, è stato denunciato dalla segreteria provinciale del Partito Democratico che ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale a guida leghista e presto è diventato un caso nazionale.

Il giocatore Candreva si mobilita per la bambina

Il clamore destato dalla vicenda ha colpito, come riportano i colleghi di Veronasettegiorni, la sensibilità di uno dei calciatori più famosi del campionato di Serie A. Il centrocampista dell’Inter, Antonio Candreva, infatti, ha deciso di intervenire in favore della bambina parlando direttamente con il sindaco del paese per fargli sapere che vorrebbe essere lui ad accollarsi le spese della mensa.

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Il giocatore dell'Inter Antonio Candreva 

I precedenti sul territorio

Il caso accaduto nel veronese, però, ha dei precedenti, anche sul nostro territorio. In particolare, negli anni scorsi, anche un'Amministrazione comunale "vicina" a noi scelse di rivalersi sui cittadini morosi con una serie di divieti. Si tratta della decisione assunta, nel 2016, dall'allora sindaco di San Germano, nel vercellese. Per spingere i cittadini non in regola con i pagamenti, infatti, il primo cittadino vietò parco giochi e mensa ai figli di quei residenti che non pagavano le tasse e che avevano lasciato cadere nel vuoto i solleciti inviati dall'Amministrazione comunale. Anche in questo caso specifico si parlò di discriminazione dal momento che, tra i 180 nuclei familiari colpiti dal provvedimento ad hoc, c'erano numerose famiglie di origine straniera.

 

 

Commenti
stefano

Un grande BRAVO a Candreva, sperando che lo faccia anche per tutti quei bambini i cui genitori italiani non hanno i soldi per pagare la retta della mensa scolastica dei propri figli. Il calcio miliardario italiano potrebbe davvero fare un salto di qualita'.

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