Videochat 118, chi chiama il servzio di emergenza può collegarsi in video chiamata

Al via un innovativo mezzo di trasmissione immagini, dal luogo del soccorso alla centrale operativa.

Videochat 118, chi chiama il servzio di emergenza può collegarsi in video chiamata
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Videochat 118, chi chiama il servzio di emergenza può collegarsi in video chiamata. Una novità solamente piemontese come spiegano i colleghi di NotiziaOggi.it.

Videochat 118

Primo in Italia, il Dipartimento regionale 118 del Piemonte si dota di un innovativo mezzo di trasmissione immagini, dal luogo del soccorso alla centrale operativa.
Il servizio è stato presentato questa mattina nella Centrale operativa del 118 regionale a Saluzzo, dal direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza del Piemonte 118, Mario Raviolo, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, del capo di Gabinetto della Prefettura di Cuneo e dirigente della Protezione Civile, Marinella Rancurello, del direttore generale dell’Asl Cn1, Salvatore Brugaletta e di numerosi sindaci del territorio.

Un grande servizio

Con questo nuovo sistema, chiunque chiami dal proprio telefono cellulare il 118, può entrare direttamente in contatto video con la centrale operativa, trasmettendo le immagini del luogo dell’incidente, in modo che chi gestisce la chiamata dalla Centrale operativa possa valutare al meglio la situazione e dare le corrette informazioni e procedure di primo soccorso al chiamante o alle altre persone presenti sul posto.
Gli operatori sanitari possono così effettuare valutazioni più precise, fornendo a chi può soccorrere, informazioni più adeguate, corrette ed efficaci.
Non serve nessuna App, per accedere al servizio è sufficiente accettare il messaggio sms ricevuto dalla Centrale operativa del 118, attraverso il semplice browser con cui si naviga su internet con lo smartphone, attivando così la videochat con gli operatori sanitari.
Le immagini provenienti dalla scena di un evento di “maxiemergenza” (mostrate da un cittadino o dai primi mezzi di soccorso) permettono di compiere una prima e importante ricognizione a distanza sul luogo della chiamata, con valutazioni sul numero e la tipologia dei feriti coinvolti, sulle possibilità di soccorso con mezzi terrestri od aerei e sull’eventualità di allertamento precoce degli ospedali coinvolti nella risposta.
Da oggi, quindi, la Centrale operativa avrà non solo “orecchie”, ma anche “occhi” per formulare la prima ipotesi diagnostica di patologia e gravità del paziente per il quale è stato richiesto soccorso.
Nel sottolineare l’importanza di creare attraverso le nuove tecnologie un collegamento visivo tra la centrale e il luogo dell’intervento, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte ha​ richiamato anche l’attenzione sul valore aggiunto del Servizio 118, che agisce con lo spirito di una vera squadra di medici, infermieri, amministrativi e tecnici, ai quali offrono il loro fondamentale apporto oltre 29 mila volontari.

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