Violenza sulle donne: una vita tra urla e umiliazioni

Sono 80 da inizio anno le donne nel Chivassese che si sono rivolte nei centri appositi.

Violenza sulle donne: una vita tra urla e umiliazioni
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La violenza sulle donne è un fenomeno in costante crescita. Qui vi raccontiamo la storia vissuta da Angela. In questo caso si parla di violenza psicologica.

Violenza sulle donne

La storia di Angela (il nome è di fantasia) è una storia di maltrattamenti e di umiliazioni. "Ci sono molti tipi di violenze tra cui quella fisica e quella psicologica. - dice Angela - io sono vittima del secondo tipo.

La storia

La mia è una storia come tante purtroppo, infatti, sono molte le donne che si trovano nella mia stessa situazione. Ed è anche per loro che condivido la mia testimonianza. Non è giusto essere maltrattate ed umiliate. Si deve reagire. La storia con il mio compagno ha preso il via un po’ più di dieci anni fa. Lui mi ha colpita con i suoi modi gentili, il suo essere bene educato e le mille attenzioni che mi concedeva.
Anche i suoi familiari mi hanno accolta con tanto amore. Ma dietro ai suoi modi per bene si nascondeva anche un lato negativo del suo carattere che poco a poco è emerso, ma che io inizialmente non vedevo perché è innamorata di questo uomo che mi rendeva felice. Non mi rendevo conto dello sfruttamento nei miei confronti. Pur avendo io dei problemi di salute non mi sono mai tirata indietro davanti a nulla: mi sono occupata di sua madre malata con amore e dedizione come una figlia. Inoltre mi occupavo delle faccende di casa".

La situazione cambia...

"Insomma ero una tutto fare ma le attenzioni iniziavano a venir meno e non avevo mai un gesto di riconoscimento come se tutto quello che facevo fosse scontato.
Mi colpevolizzavo di ogni cosa che secondo me non andava bene. Non ero più considerata da lui e mi ritenevo colpevole anche di questo. Mi rendevo conto che tutto questo mi stava in qualche modo destabilizzando e così decisi di farmi seguire da uno psicologo che mi disse che il vero problema non ero io, ma il plagio che ho dovuto sopportare a quei tempi. Il medico mi aveva aperto gli occhi dicendo che dovevo mettere dei paletti perché quell’uomo stava approfittando di me.
Successivamente, il mio disagio è precipitato perché egli iniziò a respingermi sotto tutti i punti di vista: venivo offesa, umiliata, maltrattata e tra di noi iniziavano a non esserci più rapporti intimi. Era diventato sgarbato, mi rimproverava continuamente ed era sempre arrabbiato con me. Tutto questo senza alcun motivo. Vivevamo come due persone separate in casa.
Come se non bastasse, era un uomo possessivo e mi accusava di non occuparmi di nulla quando invece ho sempre svolto il mio ruolo di moglie fedele; e ora mi ha mandata via. Lo trovo assurdo ed inspiegabile. Adesso vivo in un appartamento di mia proprietà".

Sopportava per amore

"Mi faceva star male, ma nonostante tutto lo amavo. In alcuni momenti mi rendevo conto che mi stava facendo del male, ma non riuscivo a reagire sino in fondo. - prosegue - Angela -
Non vedevo il suo lato negativo anche se c’era chi mi aveva messo in guardia.
Non vedevo la reale situazione, non avevo compreso appieno quale fosse il suo carattere.
C’erano momenti in cui pensavo di essere io la causa di tutto, non riuscivo a trovare una spiegazione a quello che stava succedendo". Angela sembra un fiume in piena.

Il malessere

La sua voce calma e pacata rivela però una profonda verità, una situazione di cui lei è stata vittima ma che non accetta totalmente perché ritiene di non meritare un trattamento simile, e ad oggi non comprende ancora il motivo di un simile atteggiamento. I continui rimproveri e le umiliazioni hanno gettato Angela nello sconforto totale arrivando a perdere fiducia in se stessa.
Ma Angela vuole alzare la testa e rendere pubblica questa situazione che l’ha umiliata e in un primo momento portandola persino a colpevolizzarsi.
Violenze fisiche e psicologiche ai danni di donne che non sempre trovano la forza di reagire e di fuggire dal loro carnefice prima che sia troppo tardi. La violenza psicologica, infatti, è subdola e silenziosa ma lacera l’anima della donna coinvolta fino a distruggerla definitivamente.

Il centro antiviolenza

Nei primi sei mesi dell'anno sono già 80 le donne che si sono rivolte al centro antiviolenza di Chivasso. Lo scorso anno sono state 77 in 12 mesi.

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