Addio a Giorgia, volata in cielo a 52 giorni

Una patologia rara non ha lasciato scampo alla piccola.

Addio a Giorgia, volata in cielo a 52 giorni
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Addio a Giorgia, volata in cielo a 52 giorni. Le strazianti parole dei genitori della piccola che aveva una malattia rara che non le ha lasciato scampo.

Addio a Giorgia

L’immagine che resterà più impressa e che ha commosso il sagrato della San Pietro in Vincoli di Settimo Torinese è quella di un giovane papà che porta in braccio la minuscola bara bianca del suo piccolo angelo fino all’altare del duomo del centro. Una scena che ha stretto il cuore dei tanti che, venerdì pomeriggio - 8 marzo -, hanno voluto dare un ultimo saluto alla piccola Giorgia, scomparsa dopo appena 52 giorni di vita. Un «piccolo angelo volato via troppo in fretta», strappato all’amore della mamma Stefania Borghetti, 27 anni, e del papà Daniel Guttadauro di appena un anno più grande.

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Il dramma

Un dramma che si è consumato a mezzanotte e venti dello scorso 2 marzo quando il cuore della piccola Giorgia ha smesso per sempre di battere. «Giorgia era molto forte - racconta la mamma Stefania -, ma già dal quarto-quinto mese le cose non andavano bene», a causa di una patologia che le era stata diagnosticata. «La dottoressa, addirittura, si chiedeva come potessi essere già arrivata a quel punto, perché in genere questo tipo di gravidanze si interrompono prima. Non ci dava un minimo di speranza, diceva che al parto non ci sarebbe arrivata. Mentre lei mi parlava a me era già crollato il mondo addosso, non ci volevo credere. Mi sembrava soltanto un brutto scherzo del destino».
«Io non ho mai pensato di lasciarla andare - continua la giovane mamma -. Anzi, fin da subito tutti pensavano che io non avessi capito la gravità della cosa, portandomi verso la scelta di lasciarla andare. Io avevo capito perfettamente tutta la situazione e ho deciso di andare avanti perché il mio più grande desiderio era quello di conoscere Giorgia».

Il coraggio

Una situazione difficile, vissuta con estremo coraggio da parte dei due giovani genitori. «Ho avuto anche bisogno della psicologa, non me ne vergogno a dirlo». «Quando il momento del parto si avvicinava - la piccola è nata l’8 gennaio scorso - avevo sempre più paura, ormai mancava una settimana alla scadenza e la psicologa mi preparava al fatto che io potessi non conoscerla. Sentivo, con l’istinto di mamma, che il nostro incontro l’8 gennaio sarebbe stato il più bello di tutta la mia vita, e così è stato». Ma il destino ha rotto l’incanto della vita della piccola Giorgia, strappandola all’amore di mamma Stefania e di papà Daniel. «Vogliamo ringraziare tutte le persone che ci sono state vicine in questi mesi e in questi giorni difficili, a partire dalle nostre famiglie e da tutte le equipe e tutto il personale dell’ospedale Sant’Anna che ci ha sostenuti con amore. Per questo invito tutti quelli che ne hanno la possibilità di aiutare l’associazione Cuore di maglia che lavora presso il reparto di terapia intensiva per rendere meno dolorose le difficoltà delle mamme che attraversano momenti drammatici». «Come ringraziamo Don Patrick, Don Antonio che ci sono stati vicini e hanno pregato per la piccola Giorgia, Carmen e Angela e tutte le persone che hanno pregato e fatto sentire il proprio affetto verso la nostra piccola e verso di noi».

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