Anziana scappa dalla casa di riposo, trovata morta dopo tre giorni

C’è una zona d’ombra su ciò che è accaduto a Vanda Castagnotto.

Anziana scappa dalla casa di riposo, trovata morta dopo tre giorni
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Anziana scappa dalla casa di riposo, trovata morta dopo tre giorni. C’è una zona d’ombra intorno alla scomparsa e alla morte di Vanda Castagnotto, anziana ospite della casa di riposo di Fontanetto Po.

Anziana scappa dalla casa di riposo

C'è una zona d’ombra intorno alla scomparsa e alla morte di Vanda Castagnotto, anziana ospite della casa di riposo di Fontanetto Po che, nell’agosto del 2015, si era allontanata dalla struttura per essere poi ritrovata cadavere dopo tre giorni di incessanti ricerche. Sembrano esserne convinti i legali che difendono le due donne, che a vario titolo avevano la responsabilità della struttura per anziani e delle persone lì ospitate, e che ora sono a processo con l’accusa di omicidio colposo.

Le parole dell'avvocato

«Fontanetto Po è un paesino piccolissimo - ha fatto notare l’avvocato Cristiano Burdese - per tre giorni forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile e volontari hanno cerato ovunque la signora Castagnotto ovunque, utilizzando anche l’elicottero e le unità cinofile. Eppure nessuno ha trovato traccia della donna fino a che il suo cadavere è comparso in mezzo ai campi. E’ legittimo pensare che qualcosa di insolito possa essere successo».

C'è stata o meno responsabilità?

Per questo, al giudice Vincenzo Del Prete, che dovrà decidere se vi siano state responsabilità delle due imputate nella morte dell’anziana, i legali della difesa hanno esibito una corposa lista testi che comprende molti dei soccorritori impegnati nelle ricerche. Testi che, secondo il pubblico ministero Anna Caffarena potrebbero parzialmente essere ridotti dal momento che le indagini condotte all’epoca dei fatti avevano escluso che la donna, dopo essersi allontanata dalla struttura per anziani, avesse potuto incontrare o interagire con qualcuno. Le indagini difensive condotte dai legali, al contrario, avrebbero evidenziato qualche anomalia. Ad esempio che i cani molecolari e da caccia utilizzati nelle ricerche a un certo punto avevano perso la traccia e della donna, senza riuscire più a ritrovarla.
Tra i testi sentiti nella scorsa udienza anche un carabiniere in servizio nella stazione di Crescentino che intervenne subito dopo il ritrovamento del cadavere da parte di un pescatore. La povera donna era scivolata lungo la riva di un campo, sull’erba resa umida dall’intensa e insolita pioggia di quei giorni estivi e lì poi era morta. «Gli abiti erano in parte strappati e sul corpo c’erano graffi e lacerazioni - ha raccontato il militare -, ma fin dalla prima analisi era stato possibile stabilire che la signora si fosse procurata quei segni scivolando e poi grattandosi a causa delle moltissime punture di zanzara».
Ha invece ripercorso le tappe ufficiali della ricerca l’allora comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Rosario Aulicino, oggi in pensione. Il funzionario, che non partecipò direttamente ai soccorsi, ha potuto dunque dare il proprio contributo all’accertamento dei fatti solo attraverso i documenti e le relazioni depositate dai capi squadra che si alternarono nelle ricerche. L’anziana, che si trovava a Fontanetto Po solo da un mese, era stata colpita da una forma di decadimento cognitivo senile e, anche in una precedente occasione, aveva lasciato da sola la struttura assistenziale, decisa a tornare a casa propria. In quell’occasione, però, il personale della struttura l’aveva rintracciata nel giro di pochi minuti. Così non era stato, purtroppo, in quella domenica di agosto.

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