La discarica a cielo aperto diventa la «casa» di un disperato a Chivasso

La discarica a cielo aperto diventa la «casa» di un disperato a Chivasso. Ciprian, originario della Romania, ha trovato lì riparo cioè in via Togliatti.

La discarica a cielo aperto diventa la «casa» di un disperato

Quando Ciprian si accorge che qualcuno lo sta guardando, nella mattinata di domenica 3 novembre, stringe ancora tra le mani un vecchio libro di geografia, aperto sulla pagina con la cartina del suo paese, la Romania.
Siamo nella casetta dei rifiuti di via Togliatti, l’unica rimasta dopo i roghi che hanno distrutto le altre due, casetta che da qualche giorno (anche grazie a un vecchio divano finito lì chissà come) è diventata anche la casa di un uomo il cui mondo è racchiuso in un vecchio zaino.
«Almeno non piove», biascica in un italiano stentato. Lui non fa nemmeno caso alla montagna di rifiuti presente sia all’interno che all’esterno della struttura, il motivo per cui è scoppiata per l’ennesima volta la rabbia dei residenti.
Una discarica a cielo aperto, calamita per topi e causa di una situazione igienica che definire imbarazzante è poco.
Eppure basterebbe poco, molto poco, per dare un volto ai responsabili. Questa volta, infatti, a terra c’è un mezzo trasloco, con quaderni di scuola, libri e documenti che portano allo stesso indirizzo di via Regis, a due passi dall’ospedale. E a meno che non si voglia pensare a un «furto» di immondizia, è probabile che «qualcuno» abbia voluto svuotare terrazza o cantina sulla pelle della collettività.

Sul posto i vigili

Lunedì, sul posto, è poi intervenuta una pattuglia della Polizia Municipale.

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