Omicidio di Barge: Anna Piccato ha dato soldi a una o più persone sbagliate?

Dal conto postale sono spariti 20 mila euro.

Omicidio di Barge: Anna Piccato ha dato soldi a una o più persone sbagliate?
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Reso pubblico il nome dell’arrestato, si tratta di Daniele Ermanno Bianco, pregiudicato. Il 40enne è stato arrestato per l’omicidio di Anna Piccato, uccisa il 23 gennaio scorso a Barge, in provincia di Cuneo. Come gi0rnaledicuneo

Parla la nipote di Anna Piccato

La nipote Roberta ha rilasciato un’intervista ai giornalisti de “La vita in diretta”, programma pomeridiano della Rai:

“Aveva messo quei soldi su un conto dicendomi ‘Quando non ci sarò più saranno tuoi’. Ora non c’è più nulla”.

Il movente è dunque da ricercarsi nella sfera economica: non una rapina finita male, ma un’ulteriore richiesta di denaro non soddisfatta o una richiesta di “restituzione” del contante anticipato.

La nipote, quindi, pensa che chi ha ucciso la zia lo abbia fatto per una questione di soldi e che non si tratterebbe di una rapina finita male. Chi ha aggredito Anna l’ha fatto con profonda rabbia, con odio: chi l’ha colpita più volte voleva essere sicuro di lasciarla a terra priva di vita.

Dal conto postale “sono spariti 20mila euro in un anno e mezzo”

E racconta: “Tre anni fa mia zia mi ha lasciato un documento legato a un conto postale. In questo conto vi erano dei soldi: ‘Un domani che non ci sarò più sono tuoi”

Dopo la verifica sul conto corrente postale della  vittima, sul quale era stato depositato una somma pari a 20mila euro, è emerso un dettaglio allarmante così come riportato dalla nipote:

In un anno e mezzo questi soldi sono spariti. Su quel conto non c’è più niente: mi ha inquietato il fatto che mia zia faceva prelievi continui, da 500, 1000 euro, da un anno e mezzo”.

Il movente dell’omicidio

Anche gli inquirenti sono concordi nel dire che il movente del delitto sarebbe da ricercare in una richiesta di denaro e non in una rapina, come appreso in un primo momento. Il rifiuto della vittima avrebbe provocato la reazione dell’omicida che, conoscendone orari e spostamenti, le avrebbe teso un agguato.

 

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