Operazione pakistan, blitz contro gli ingressi illegali in Italia

Gli inquirenti di Torino hanno collaborato con i colleghi di Francia e dell'Europol.

Operazione pakistan, blitz contro gli ingressi illegali in Italia
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Sgominata dalla Polizia di Stato, nel corso dell'Operazione Pakistan 2019, un'organizzazione finalizzata agli ingressi illegali in Italia.

Operazione Pakistan 2019

All’esito di complessi accertamenti svolti dalla Squadra Mobile di Torino e dalla Polizia di Frontiera francese, con l’ausilio di EUROPOL, nell’ambito dell’accordo a suo tempo concluso per la costituzione di una squadra investigativa comune tra l’Ufficio del Giudice Istruttore della Giurisdizione Interregionale Specializzata (JIRS) presso il Tribunale di Grande Istanza di Lione e la Procura della Repubblica di Torino, che hanno diretto le indagini, questa mattina all’alba una task force internazionale composta da investigatori delle due forze di polizia, ha sgominato un’associazione criminale responsabile dell’ingresso illegale di migliaia di cittadini pakistani, indiani e bengalesi in diversi stati europei.

Ingressi illegali in Italia

Il sodalizio criminale, radicato in Piemonte e Lombardia con ramificazioni in Francia e altri paesi europei, era divenuto ormai famoso tra i connazionali presenti in Italia ed all’estero, al punto da ricevere richieste direttamente dai paesi di origine degli aspiranti viaggiatori. Il modus operandi del gruppo era ormai consolidato: i clandestini giungevano in Italia già con istruzioni precise e conoscendo i numeri di telefono da contattare, rigorosamente tramite le applicazioni di Whatsapp o Imo. Stabilita la tariffa per la destinazione prescelta, i “clienti”, a cui veniva promesso un comodo passaggio in auto, venivano ammassati in appartamenti a disposizione del gruppo per il tempo necessario a reperire un veicolo su cui farli viaggiare ed un autista disposto a condurlo dietro compenso di qualche centinaio di euro. Raramente venivano utilizzate automobili; in tali casi, tuttavia, i viaggiatori venivano stipati persino nei vani portabagagli. Solitamente, invece, venivano impiegati furgoni merci presi a noleggio, su cui il gruppo riusciva a caricare decine di immigrati irregolari, alcuni minorenni.

I precedenti

Il 19 novembre scorso, ad esempio, la Squadra Mobile di Torino, in collaborazione con la Polizia Stradale, ha fermato un furgone con ben 36 persone stipate nel vano merci di un Fiat Ducato, ognuno dei quali aveva pagato circa 500 euro per raggiungere la Francia e altri paesi europei. Decine di arresti di autisti ingaggiati dal gruppo sono stati effettuati in tutta Europa, in particolare in Italia, Francia e altri paesi europei. Si stima che, tra il 2018 ed il 2019, il gruppo sia riuscito a muovere oltre 1000 immigrati irregolari con profitti stimati intorno al milione di euro.

La base a Torino

Il gruppo criminale aveva base a Torino, dove aveva allestito delle SAFE HOUSE in via Cecchi e via Portula, rendendosi protagonista di violente aggressioni e di un tentato omicidio. Il sodalizio, infatti, è molto temuto dai connazionali, a cui veniva imposto con la forza di non rivelare informazioni e addirittura di cancellare ogni eventuale traccia dai telefoni che potesse ricondurre ai membri del gruppo, ricorrendo a violenza e minacce che potevano avere come bersaglio persino le famiglie nei paesi di origine. In seguito alla scoperta di diverse SAFE HOUSE da parte della Squadra Mobile di Torino nello scorso mese di maggio, il gruppo aveva deciso di abbandonare la città ma non di interrompere la propria redditizia attività. Grazie all’attività della Squadra Investigativa italo-francese ed alla cooperazione del Settore di Polizia di Frontiera di Aosta e della Polizia Stradale di Torino, si scopriva che il gruppo aveva stabilito nuove SAFE HOUSE a Serravalle Scrivia (AL) ed a Seriate (BG), quest’oggi definitivamente smantellate con la cattura degli organizzatori del network criminale.

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