Parcheggio dell'ospedale nel caos a Chivasso, multa ai volontari

Parcheggio dell'ospedale nel caos a Chivasso, multa ai volontari
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Multe salate sui parabrezza delle auto dei volontari dell'associazione "Vita Tre" costretti a parcheggiare irregolarmente per prestare servizio

Volontari multati

Volontari dell’associazione «Vita Tre» di Torrazza Piemonte, che dopo aver tentato inutilmente di lasciare la Fiat Panda (con i loghi ben in vista sulle fiancate e sul baule) sia nel parcheggio lato monumentale, che in quello del terzo lotto (pieno al punto che le sbarre non si alzavano), sono stati costretti a parcheggiare sulla rotonda.
«Ero impegnato in un servizio urgente - spiega Francesco Gagliardino - dovevo ritirare gli esami di una donna che subito dopo avrebbe dovuto affrontare una visita oncologica. I  piazzali erano pieni, ho cercato altre soluzioni ma alla fine ho lasciato l’auto sulla rotonda. Prima, però, mi sono sincerato che non intralciasse il traffico, e che permettesse il passaggio anche degli autobus. Il tempo di ritirare gli esami e mi sono trovato sul parabrezza una multa da 60,90 euro se pagati entro quindici giorni.

Le promesse da "marinaio"

Più di un mese fa la direzione generale dell'AslTo4, guidata da Lorenzo Ardissone, ha cercato di placare le polemiche sul parcheggio selvaggio all'interno del piazzale dell'ingresso storico dell'ospedale con una serie di promesse. «I disguidi relativi al parcheggio antistante l’ingresso dell’edificio monumentale dell’Ospedale di Chivasso saranno risolti presumibilmente entro la fine del prossimo mese di aprile con la definizione di una rotonda all’interno del cortile e con il rifacimento delle strisce a terra dei parcheggi. Parcheggi che saranno riservati alle persone con disabilità, agli utenti che devono effettuare la dialisi ospedaliera, agli utenti del Day Hospital onco-ematologico che devono effettuare la chemioterapia e ai mezzi di servizio e di soccorso».

A pagare sono i volontari

A meno di un colpo di reni dell’ufficio tecnici dell’AslTo4 ad oggi nel piazzale non è stato però posizionato nemmeno un picchetto e per questo, diciamo pure, «disservizio», a pagare sono sempre gli stessi. «Fossi andato al bar lo capirei e starei zitto - continua Francesco Gagliardino -, ma i vigili sanno bene per cosa sono usate le auto di Vita Tre. Ho provato a rivolgermi alla Polizia Municipale, ma mi hanno risposto picche: per loro, ero solo un trasgressore».
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