Doveva esser un parco divertimenti invece è nelle mani dei vandali

Ecco la fine che ha fatto l'Olindo Fiore di Gassino Torinese. 

Doveva esser un parco divertimenti invece è nelle mani dei vandali
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Doveva esser un parco divertimenti invece è nelle mani dei vandali. Ecco la fine che ha fatto l'Olindo Fiore di Gassino Torinese.

Doveva esser un parco divertimenti invece...

Condannato all’abbandono e preda dei vandali: queste le condizioni dell’Olindo Fiore oggi.
Sommerso dai rovi, “tatuato” dalle scritte delle bombolette e devastato negli interni, l’ex impianto sportivo è uno scempio. Specie se comparato al fasto della sua dirimpettaia, la bella villa Bria.
Ma per comprendere come si è arrivati a questa situazione occorre ripercorrere le tappe che hanno segnato la sua storia.

Anno 2008: l’incipit della vicenda

La Giunta di Maria Carla Varetto stipula una convenzione decennale che lega la A.s.d Bussolino Sport all’Olindo Fiore, fino a fine 2017. Nella primavera del 2011, però, un evento inaspettato.

Anno 2011: il maltempo danneggia la struttura

Gli intensi fenomeni atmosferici di quella prima metà dell’anno danneggiano le strutture tanto da comprometterne irrimediabilmente la sicurezza.
L’allora presidente della Bussolino Carlo Mazzone chiede a Palazzo civico di occuparsi delle manutenzioni, ma nel novembre di quell’anno l’Amministrazione di Sergio Argentero rinuncia a stanziare i fondi necessari e scioglie in anticipo la convenzione con la a.s.d.

Anno 2012: cambio di rotta

La decisione è di affidare la struttura a un diverso ente che si occupi del suo ripristino.
In una delibera di quell’anno, infatti, si stabilisce che i costi delle manutenzioni e del rifacimento del parcheggio sarebbero stati a carico del futuro gestore, il quale, in cambio, avrebbe ottenuto gli impianti in concessione per 20 anni a canone zero. Nel documento si sancisce, poi, un nuovo corso per l’Olindo Fiore. Un new deal che prevede lo stravolgimento delle attività prima ospitate: non più calcio e bocce, ma nuove e differenti proposte di svago.
E’ il progetto di una donna di Sciolze a ottenere il gradimento dell’Amministrazione tanto da portarla a creare la apposita società “Bussolandia snc” e a presentare la prima bozza di disegno.

Anno 2013: l’ipotesi “Bussolandia”

Il Consiglio Comunale, valutato positivamente lo studio di fattibilità presentato dalla proponente, annuncia che il futuro dell’Olindo Fiore sarà di trasformarsi nel parco divertimenti Bussolandia.
«Il progetto - ricorda l’allora vice sindaco Varetto - doveva comprendere numerosi giochi e attrazioni, specie dedicati ai più piccoli: un labirinto, una struttura centrale piena di attrazioni e la pista delle macchinine a pedali. L’obiettivo era proprio di stimolare verso la collina un turismo giovane e giovanissimo, cioè una cosa che ci è sempre mancata». Secondo il disegno, la struttura avrebbe incluso anche servizi di ristorazione, campi da beach volley e l’ampliamento del parcheggio.
E proprio sulla viabilità si concentrava la critica mossa al progetto da parte della minoranza di Gassino 2.0, allora composta anche da Andrea Morelli.

Anno 2014: il progetto “abortito”

E’ a causa dell’opposizione della civica, riferisce Varetto, che Bussolandia si sarebbe arenata. «La persona interessata si è fatta indietro per via delle critiche del gruppo Gassino 2.0», spiega.
«Nel 2014 - è invece la versione del sindaco Paolo Cugini, che in quell’anno salì al governo cittadino - abbiamo trovato la convenzione siglata e tutto predisposto. Peccato che la società non abbia mai avviato i lavori e, dunque, dopo alcune insistenze da parte nostra affinché li facesse partire, ha risolto il contratto. L’impianto è tornato nelle mani del Comune ed è stato accatastato. Ora dispone di tutti i requisiti giuridici e di legalità necessari, che prima mancavano». Non rimangono che gli interventi di rimessa a nuovo.

Anno 2019: la situazione oggi

«E’ vergognoso il modo in cui è abbandonato a se stesso l’Olindo Fiore. Dialogassino aveva promesso che lo avrebbero riportato ai fasti di un tempo, ma l’impegno è stato disatteso, come molti altri» commenta Varetto.
Erba incolta, scritte a imbrattarne le strutture, materiali accatastati e sparpagliati. Il campo da calcio è irriconoscibile: solo le reti spuntano dalla vegetazione. Del campo da tennis e da bocce, invece, è come se non ci fosse più traccia: sono sepolti dal verde. Svettano poi montagne di terra e tubazioni.
«Siamo a conoscenza della situazione - commenta Cugini -. La terra e il materiale sono di Smat: stiamo poggiando colleti fognari su alcune strade perpendicolari alla Provinciale che ne erano sprovviste. Per quanto concerne gli interventi all’impianto, invece, ci vorrà un po’ di tempo. E’ un obiettivo che ci siamo posti, ma attendiamo prima di risolvere la questione del Bartolini. Siamo all’ultima sentenza: qualora venisse confermato il verdetto precedente, che ci vede favorevoli, sistemeremo i campi di via Diaz e concluso quel capitolo avvieremo il bando di aggiudicazione per l’Olindo Fiore, o valuteremo di sistemarlo noi stessi. La situazione si sbloccherà, nella migliore delle ipotesi, dal prossimo anno».

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