Picchia violentemente la moglie: sangue sui muri di casa

La donna è stata salvata grazie all'intervento dei Carabinieri.

Picchia violentemente la moglie: sangue sui muri di casa
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Ha seriamente rischiato la vita la donna di 36 anni, di origine marocchina che martedì sera, 2 aprile, è stata violentemente aggredita in casa dal marito: solo l’intervento dei carabinieri ha scongiurato il peggio. Come riporta lanuovaprovincia

Picchia violentemente la moglie

Picchia violentemente la moglie: i carabinieri si sono trovati di fronte una scena agghiacciante. Infatti ad aprire la porta è stato l’uomo, in evidente stato di agitazione e, appena la moglie si è accorta che si trattava di carabinieri, si è gettata in ginocchio davanti a loro supplicandoli di aiutarla. Aveva viso e corpo tumefatti e sanguinanti e la casa presentata i segni di un pestaggio di una violenza inaudita: c’erano oggetti rotti e rovesciati ovunque, compresa una sedia spaccata che era stata usata per percuotere la donna. In giro per la casa, sul pavimento, sulle pareti, sui mobili della camera da letto c’erano tracce di sangue e ciocche di capelli, dovute al fatto che l’uomo l’ha presa per la testa e gliel’ha sbattuta contro il comodino per punirla del suo tentativo di affacciarsi alla finestra per chiedere aiuto.

La chiamata del vicino di casa

Per fortuna le sue urla non sono passate inosservate e un vicino di casa ha raccolto le sue richieste di aiuto e ha avverto i carabinieri. Ad aggravare una situazione già terribile, la presenza dei due figli piccoli rinchiusi in una camera dell’appartamento insieme alla nonna. Non hanno visto, ma hanno sentito le urla, il rumore della colluttazione, i rumori tonfi delle percosse che, quando i carabinieri sono arrivati, andavano avanti da almeno un’ora.

Voleva fargli vedere i figli

Il marocchino, 44 anni, non è nuovo a comportamenti violenti: nel 2010 aveva già patteggiato una condanna presso il Tribunale di Bolzano per violenza privata e maltrattamenti in famiglia. Da qualche tempo la moglie aveva fatto rientro in Marocco mentre lui si era trasferito a San Damiano dove la donna lo ha raggiunto pochi giorni fa esclusivamente per fargli incontrare i due figli minorenni. Aveva in programma di rimanere qui una settimana e poi di ripartire per il suo paese di origine riportandosi dietro i figli.

Il racconto ai suoi “angeli”

La donna, dopo le cure al Pronto Soccorso di Asti, ha riferito ai carabinieri del Radiomobile di Villanova, gli “angeli” che l’hanno salvata, che il pestaggio era cominciato con le minacce di morte e gli insulti del marito che le aveva ordinato di tornarsene in Marocco immediatamente. Poi l’escalation di violenza che è culminata con l’inaudita aggressione alla donna per la quale il marito (non sono ancora formalmente separati) è stato arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia, stalking e lesioni personali aggravate.

 

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