Puzza in via Mezzaluna: «E’ tutta colpa di quegli sfalci»

E' situato poco distante dal canale Cimena.

Puzza in via Mezzaluna:  «E’ tutta colpa di quegli sfalci»
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Puzza in via Mezzaluna, il quartiere punta il dito contro l’azienda di Marco Gilardi e il suo deposito di ramaglie e sfalci, situato poco distante dal canale Cimena.

Puzza in via Mezzaluna

Puzza in via Mezzaluna, il quartiere punta il dito contro l’azienda di Marco Gilardi e il suo deposito di ramaglie e sfalci, situato poco distante dal canale Cimena. «E’ ormai assodato, ogni volta che si sente cattivo odore è colpa nostra, ma non è così: il nostro lavoro è costantemente monitorato e tutto viene svolto seguendo regole precise», ribatte Gilardi, vivaista e proprietario dei terreni.
Una situazione che va avanti ormai da anni, una bagarre tra cittadini e azienda. I primi, esausti da quell’odore nauseabondo che periodicamente si solleva appestando l’aria e obbligando a stare con le finestre chiuse. I secondi, invece, stanchi di essere il capro espiatorio del quartiere. E stavolta, proprio come nei precedenti episodi, la polemica nata sui social ha coinvolto il sindaco e la Polizia municipale, destinatari delle richieste di svolgere maggiori controlli ed eventualmente togliere loro le autorizzazioni.

Le parole dell'azienda

Ma il titolare dell’azienda ribatte ed entra nei dettagli del proprio lavoro. «Ci occupiamo di recupero del verde per produrre terriccio. Materiale rigorosamente naturale e non nocivo. Abbiamo una regolare autorizzazione da Città Metropolitana e siamo sottoposti a periodici controlli dell’Arpa». Verifiche puntuali, quelle disposte dall’agenzia regionale, che non hanno mai registrato anomalie. Gilardi raccoglie tutti gli sfalci della raccolta differenziata nonché il verde dei tagli e dei giardinieri del territorio, stando sempre nei limiti imposti dall’ente sovracomunale: 3.160 tonnellate per i materiali stoccabili, 14.582 tonnellate all’anno per i riufiuti movimentabili.
I camion raggiungono l’area di deposito, scaricano il materiale raccolto che viene poi ripulito. «Puliamo il verde da eventuale materiale plastico che viene impropriamente gettato nei cassonetti - prosegue -. Ci siamo informati per acquistare un macchinario in grado di compiere la pulizia, ma non esiste nulla di così preciso, quindi compiamo questa operazione a mano. Gli sfalci sono poi accumulati in spazi appositi, rispettando i limiti che ci sono imposti e le regole a cui dobbiamo attenerci».
I problemi, in passato, non sono tuttavia mancati. «Due anni fa - ammette Gilardi - abbiamo avuto alcuni problemi, a cui abbiamo immediatamente posto rimedio realizzando una barriera verde contenitiva e piantando degli alberi per evitare la dispersione delle polveri provocate dal passaggio dei camion sulla strada sterrata. Le criticità, quindi, sono state prontamente risolte e, anche i più recenti controlli hanno confermato la regolarità del lavoro».

Il giallo

Da dove proviene la puzza? «Talvolta si sente - conferma Gilardi -. Si alza quando maciniamo e il vento tira verso via Mezzaluna. E’ un odore che, tuttavia, rimane nell’aria per un po’ di tempo. L’odore nauseabondo che abbiamo tutti respirato dei giorni scorsi arriva dai campi concimati nella zona, un’operazione che i contadini eseguono abitualmente». A conferma di quanto detto Gilardi, noi de La Nuova Periferia siamo andati a testare sul posto, rimanendo sorpresi dall’assenza di olezzo all’interno dell’area di deposito. «Venendo nel deposito di sfalci, quell’odore non si sente. Invito chiunque a venire, ad annusare e verificare personalmente la situazione, siamo sempre aperti».

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