San Benigno: Ecco l'Eredità "morale" del professor Niccolò Pagani

Concentrato, educato, gentile e preparato il professor Pagani ha portato sul piccolo schermo una versione di sé genuina: quella che i suoi studenti vedono in classe ogni giorno.

San Benigno: Ecco l'Eredità "morale" del professor Niccolò Pagani
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Ha regalato emozioni in tv al programma “L’Eredità” Niccolò Pagani, il professore di italiano, storia e geografia presso l’istituto Salesiani Don Bosco di San Benigno.

L’Eredità di Niccolò Pagani

L’avventura televisiva di Niccolò Pagani, professore di italiano, storia e geografia presso l’istituto Salesiani Don Bosco di San Benigno ha tenuto i canavesani incollati allo schermo. Il giovane insegnante ha conquistato il titolo di campione nel quiz di Rai 1 «L’Eredità» condotto da Flavio Insinna e si è guadagnato in poche settimane l’affetto degli appassionati telespettatori.

Vittoria sfiorata per un “pelo”

Concentrato, educato, gentile e preparato il professor Pagani ha portato sul piccolo schermo una versione di sé genuina: quella che i suoi studenti vedono in classe ogni giorno. Nonostante il suo notevole bagaglio di conoscenze, Niccolò non ha vinto per un «pelo» (come la parole che se indovinata gli avrebbe regalato il supe premio del programma ndr): forse è successo perché la sua partecipazione al gioco voleva insegnarci qualcosa che va oltre il compenso in denaro.

Lettera emozionante

Lasciando il programma per tornare alla sua cattedra, Niccolò Pagani ha scelto da sé le parole migliori per concludere l’esperienza televisiva: «Il mio posto è là, tra i miei ragazzi: ogni mattina in prima linea nella missione quotidiana dell’educazione e dell’onestà, dimostrando ai giovani, anche grazie a questo programma, che la gentilezza vince sulla violenza, la cultura vince sull’ignoranza, il sorriso sconfigge la rabbia e l’ironia batte l’odio; insegnando loro a non impugnare i coltelli ma i libri, a sostituire gli spintoni con gli abbracci. Soprattutto questo è il compito preziosissimo e fragile della scuola. E come ogni creatura fragile anche la scuola va protetta e curata. Per questo starò sempre dalla parte di quegli insegnanti, preparati e costanti, che ogni giorno con amore fanno questo mestiere. A cominciare da tutti i miei colleghi di San Benigno Canavese che dividendosi le supplenze (tante) mi hanno permesso di essere qui».

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