Piccoli calciatori in esilio, non posso giocare alla Cittadella dello sport

Dopo anni di silenzio, ora i genitori combattono. 

Piccoli calciatori in esilio, non posso giocare alla Cittadella dello sport
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Piccoli calciatori in esilio, non posso giocare alla Cittadella dello sport. Dopo anni di silenzio, ora i genitori combattono.

Piccoli calciatori in esilio

Per il bene dei loro figli si sono fatti da parte. Sono stati in silenzio ed hanno evitato di sollevare polveroni. Hanno lasciato che i dirigenti delle società sportive e gli amministratori comunali s’incontrassero, parlassero, raggiungessero un accordo. Ora, però, i genitori dei calciatori dell’Asd Leini Calcio hanno deciso di prendere carta e penna e di dare uno scossone affinché i loro figli possano tornare a giocare sui campi da calcio della Cittadella dello sport. E così domenica scorsa, alla Fiera d’autunno, hanno iniziato a raccogliere le firme per chiedere che si arrivi, quanto prima, a una soluzione.

I genitori

«Ebbene, il tempo del silenzio crediamo sia finito. Così come la nostra pazienza – scrivono -. In tutti questi anni abbiamo sentito chiacchiere di ogni tipo. Che non ci hanno permesso di capire chi sia il responsabile di questa situazione. Crediamo che a questo punto poco c'importi di tutto ciò. Noi genitori vorremmo una cosa molto semplice, assolutamente banale. Ovvero poter usufruire di una struttura che è nostra, perché in fondo di questo stiamo parlando, di un centro di proprietà comunale che, per beghe del cosiddetto “mondo dei grandi”, non consente ai nostri piccoli atleti di poter giocare a calcio a casa propria. Sappiamo bene che le cose non si possono banalizzare. A questo punto, però, ci si permesso di dire che non ce ne importa nulla. Negli anni scorsi abbiamo portato i nostri figli a giocare nei campi di Lombardore e Settimo. Attualmente, siamo costretti a muoverci fra quest'ultimo, per gli allenamenti, e i comuni di Mappano e Brandizzo per le partite. Assicuriamo che spiegare a dei bambini il motivo per cui non può recarsi a giocare a calcio in una struttura del proprio comune è molto difficile. Anche perché, detto francamente, non sappiamo proprio cosa dirgli. A questo punto ci sentiamo di dire che la misura è colma. Non è più possibile aspettare, è necessario che chi di dovere prenda in mano la situazione e dia risposte concrete, poiché noi genitori siamo stufi di vivere una condizione assolutamente ridicola. Chiediamo che qualcuno prenda in mano le redini di questa vicenda e arrivi ad una soluzione tempestiva, affinché tutto si risolva al meglio e l'assurdità di ciò che stiamo vivendo possa rimanere a breve un lontano ricordo».

L'assessore

«Sono d'accordo con quanto scritto dai genitori – dice l’assessore allo Sport e vicesindaco Fabrizio Troiani. L'amministrazione, infatti, si è sempre mossa lungo questa linea. Dal 2017 abbiamo cercato di mettere in atto tutte le soluzioni e le opere necessarie affinché tutti i bambini e i ragazzi di Leini potessero giocare sul campi della cittadella, senza essere costretti ad "emigrare" verso altri impianti. Purtroppo, come scritto nella lettera: "il mondo dei grandi riesce sempre a rendere complicato ciò che dovrebbe essere semplice". Possiamo però dire che, a partire dalle prossime settimane, questa situazione verrà superata: grazie alla gestione congiunta dei campi Comune - Figc, la Federazione Italiana Gioco Calcio, le tre società calcistiche di Leinì, e di conseguenza tutti i nostri ragazzi, potranno praticare il loro sport preferito sui campi della Cittadella, evitando di doversi spostare verso altri paesi».

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